Per automobilisti e motociclisti il 2023 porterà principalmente ad un aumento dei prezzi.
I prezzi della CO2 introdotti il 1° ottobre 2022 saranno aumentati da € 30 a € 32,50 per tonnellata di CO2 il 1° gennaio. Ciò renderebbe la benzina nelle stazioni di servizio più costosa di circa 0,7 centesimi al litro e il diesel di 0,8 centesimi al litro. D’altra parte, le ÖBB e le ferrovie private guadagnano di più.
meccanismo legale
In effetti, la tassa sull’anidride carbonica doveva essere aumentata di 5 euro per tonnellata, ma esiste un meccanismo legale grazie al quale l’aumento può essere dimezzato se i prezzi dei combustibili fossili aumentano di oltre il 12,5 per cento – questo è il caso di quest’anno.
Dal 1° gennaio sarà aumentata anche l’imposta standard sui consumi (NoVA) una tantum per l’acquisto di autovetture e veicoli commerciali leggeri, adeguando i valori di calcolo della NoVA. Con i nuovi valori limite, NoVA aumenterà di circa 1 punto percentuale per la maggior parte delle auto, secondo i calcoli ARBÖ. A seconda del prezzo del veicolo e delle sue emissioni di CO2, la fascia di aumento varia tra 200 e 2000 euro.
aumento delle tasse
Dal 1 gennaio ci saranno anche nuovi valori soglia e quindi un aumento dell’imposta per il calcolo dell’imposta sull’assicurazione auto per le auto. Dal 1° giugno 2023, la tassa assicurativa relativa ai camper sarà fino a 3,5 tonnellate. Il peso sarà calcolato in base alla potenza del motore, che secondo ARBÖ significa una significativa riduzione delle tasse.
Da un lato, le auto elettriche stanno diventando più economiche: oltre alle sovvenzioni esistenti, dal 1° gennaio 2023 è possibile richiedere ai fini fiscali un’indennità di investimento pari al 15% dei costi di acquisto per l’acquisto di un’auto elettrica per scopi commerciali. C’è una modifica al sussidio per le auto ibride plug-in: dal prossimo anno dovranno essere in grado di percorrere 60 chilometri solo con l’elettricità per poter beneficiare del sussidio di 2.500 euro. In precedenza, 50 chilometri erano sufficienti.
Questo è ciò che accade con le sovvenzioni
C’è un nuovo focus sulla finanza aziendale. Il supporto per i veicoli elettrici aziendali sta volgendo al termine. Nella valutazione dei benefici non monetari per i veicoli aziendali ad uso privato, dal 1° gennaio si applicano benefici non monetari di solo l’1,5 per cento a tutti i veicoli che emettono non più di 132 grammi di CO2 per chilometro (massimo 720 euro al mese). Per i veicoli che emettono più anidride carbonica, la base per il calcolo delle prestazioni in natura è del 2 per cento (fino a un massimo di 960 euro al mese). I veicoli elettrici e a idrogeno sono ancora esenti dal pagamento in natura.
Viene promossa anche la ricarica dei veicoli elettrici: in futuro, l’installazione di una wallbox da parte del dipendente a spese del datore di lavoro sarà esentata dai benefici in natura, così come la ricarica del veicolo se i costi dell’elettricità sono a carico il datore di lavoro.
Più soldi per il treno
Ci sono più soldi per le ferrovie: secondo il ministero dell’Ambiente, il piano generale ÖBB sarà aumentato di 186 milioni di euro, ma anche le ferrovie private riceveranno 123,5 milioni di euro per l’espansione e l’ammodernamento. Le ferrovie regionali urbane saranno dotate di 50 milioni di euro.
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