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41 persone risultano disperse dopo il naufragio di una nave al largo di Lampedusa

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41 persone risultano disperse dopo il naufragio di una nave al largo di Lampedusa

Stato: 08/09/2023 17:41

Sembra che una barca che trasportava migranti sia affondata di nuovo nel Mar Mediterraneo, questa volta al largo dell’isola italiana di Lampedusa. Secondo un resoconto dei media, i sopravvissuti parlano di 41 dispersi che si ritiene siano annegati.

Secondo un resoconto dei media, 41 persone potrebbero essere morte quando una barca è affondata al largo dell’isola mediterranea italiana di Lampedusa. L’agenzia di stampa ANSA, citando i sopravvissuti, ha detto che la barca è partita da Sfax in Tunisia ma è affondata durante il viaggio verso l’Italia.

Secondo il rapporto, tre uomini e una donna sono stati salvati dall’acqua da un cargo maltese e portati a Lampedusa dalla Guardia Costiera italiana. Hanno riferito che c’erano altre 41 persone sulla barca. Secondo l’ANSA, finora non sono stati trovati cadaveri.

due relitti nei giorni scorsi

Non è ancora chiaro se la segnalazione sia legata a due naufragi denunciati domenica dalla Guardia Costiera italiana, in cui risultavano disperse circa 30 persone. La Guardia Costiera ha dichiarato di aver recuperato 57 sopravvissuti e due corpi. Secondo i resoconti dei media, almeno una delle barche affondate ha lasciato Sfax giovedì. D’altra parte, le autorità tunisine hanno dichiarato, lunedì, di aver recuperato 11 corpi da un naufragio vicino a Sfax domenica. Mancano ancora 44 migranti.

Scorri ‘completato senza scrupoli tirare

Molte organizzazioni internazionali hanno chiesto ancora una volta migrazioni sicure e vie di fuga verso l’Europa. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e l’UNICEF, un ente di beneficenza per l’infanzia, hanno chiesto all’Unione Europea di fornire maggiori risorse per le operazioni di ricerca e soccorso.

Le organizzazioni delle Nazioni Unite hanno criticato la “totale mancanza di coscienza” dei rimorchiatori che, nonostante le attuali condizioni meteorologiche avverse, stavano traghettando imbarcazioni non idonee verso l’Europa, esponendo i passeggeri al rischio di morte in mare.

La comunità cattolica di Sant’Egidio ha invitato l’Unione Europea e tutti i Paesi del Mediterraneo a fare tutto il possibile per soccorrere i migranti in difficoltà in mare. In nessun caso ci si dovrebbe limitare alla rabbia o alla “fredda modernizzazione dell’enorme numero di vittime”.

Insieme ad altre organizzazioni ecclesiali e al governo italiano, Sant’Egidio ha più volte organizzato negli ultimi anni i cosiddetti corridoi umanitari per i rifugiati. Ciò consente alle persone colpite di entrare nel paese in modo sicuro e legale.

Il più pericoloso rotta migratoria il mondo

Nelle ultime settimane, tra la Tunisia e l’Italia, sono stati frequenti gli incidenti sulle barche dei profughi. Decine sono stati uccisi o dispersi. Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), il Mediterraneo centrale è la rotta migratoria più pericolosa al mondo. Secondo le Nazioni Unite, più di 20.000 persone sono morte attraversando questa strada dal 2014.

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