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Salvini era in contatto con l’ambasciata russa?

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Salvini era in contatto con l’ambasciata russa?

DÈ un nuovo protagonista della campagna elettorale in Italia: Mosca. Giovedì il quotidiano liberale torinese “La Stampa”, citando fonti dei servizi segreti, ha riferito che c’erano legami tra l’ex ministro dell’Interno e la Lega nazionalista di destra in vista della caduta del presidente del Consiglio Mario Draghi. Matteo Salvini e consegnato all’Ambasciata Russa a Roma.

Mattia Rab

Corrispondente politico per Italia, Vaticano, Albania e Malta a Roma.

Durante un colloquio tra il consigliere per gli affari esteri di Salvini, Antonio Capuano, e Oleg Kostyukou, alto funzionario del dipartimento politico della missione russa, la domanda era se la Lega volesse rimuovere tre dei suoi ministri dal gabinetto apartitico. primo ministro Mario Draghi sottrarre Si dice che questa conversazione abbia avuto luogo il 27 maggio, due mesi prima della caduta di Tragi.

A metà maggio, Salvini ha discusso privatamente la possibilità di una missione di mantenimento della pace di qualche tipo con l’ambasciatore russo Sergey Razov. Anche prima che il boss della Lega fosse criticato dal ministro degli Esteri, sembra che i biglietti aerei per il suo viaggio programmato al Cremlino fossero già stati dati dalla parte russa. Luigi Di Maio E altri membri del gabinetto hanno dovuto annullare. Si diceva all’epoca che Salvini avrebbe dovuto essere rimborsato in euro per le spese di volo raccolte in rubli al ritorno da Mosca. Si dice che Kostyukov avesse pianificato il viaggio di Salvini a Mosca in quel momento.

Salvini parla di “fake news”.

A quel tempo, Salvini custodiva i suoi piani di viaggio Mosca Con l’argomento che tutto deve essere fatto per raggiungere la pace in Ucraina. Ora descrive le notizie di trattative con il suo consigliere Capuano Kostyuko come “fake news”. Venerdì, Salvini ha risposto alle insinuazioni diffuse dai media e dagli oppositori della politica interna secondo cui Mosca era dietro la caduta di Tragi e che un futuro governo di destra a Roma potrebbe oscillare sulle note di Mosca: “Siamo dalla parte dell’Occidente e della democrazia”.

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