Stato: 08/12/2022 19:59
In vista delle elezioni in Italia, Giorgia Meloni e il suo partito di destra “Fratelli d’Italia” sono in testa alle urne. Molti sono preoccupati per l’ascesa di donne con un passato neofascista, che ora stanno cercando di aggiustare la propria immagine.
Giorgia Meloni è stata a lungo criticata dai suoi oppositori politici per questo simbolo: la fiamma verde, bianca e rossa che arde nello stemma del suo partito “Fratelli d’Italia”. Nel simbolismo della destra italiana, rappresenta il fuoco eterno sulla tomba del dittatore fascista Benito Mussolini.
Georg Seiselberg
Studio ARD Roma
Ora, riportano diversi giornali italiani, Meloni sta discutendo tra i suoi leader di partito per rimuovere la fiamma dal simbolo del partito.
Qui arde ancora la fiamma nello stemma del partito dei “Fratelli d’Italia”. Meloni vuole cambiarlo adesso?
Immagine: Picture Alliance / ZUMAPRESS.com
“Lo sta facendo pensando alle elezioni”.
Emanuele Fiano, deputato del PD socialdemocratico ed ex consigliere di amministrazione della comunità ebraica in Italia, lo trova – a questo punto – politicamente ovvio. Spiega: “La fiamma nel simbolo del partito rappresenta una radice che non è mai stata separata”.
È ovvio che Georgia Maloney ora vuole dichiarare a livello internazionale che la democrazia non ha problemi con lei. Ovviamente lo fa pensando alle elezioni.
È stata una mossa di correzione dell’immagine, sette settimane prima delle elezioni parlamentari. Dalla donna che attualmente ha le migliori possibilità di diventare il prossimo primo ministro italiano.
A Meloni piace spazzare via le preoccupazioni
Nessuno dovrebbe aver paura di lei, era il messaggio principale di Meloni in un videomessaggio alla stampa estera a Roma qualche giorno fa. Il politico di destra si è rivolto ai giornalisti internazionali in tre lingue. Con presentazione in inglese, spagnolo e francese. Dopo essersi presentata, ha detto:
Da diversi giorni leggo articoli sulla stampa internazionale sulle prossime elezioni per dare all’Italia un nuovo governo – in cui vengo descritto come un pericolo.
In un discorso durato in tutto sei minuti e mezzo – le domande erano impossibili – Meloni ha cercato di affrontare proprio queste preoccupazioni su se stesso.
Meloni: “Il fascismo consegnato alla storia”
L’ex ministro della Gioventù di Silvio Berlusconi ha promesso, tra l’altro, un governo italiano che resterà fedele e stabile all’alleanza atlantica e “non darà nessun euro”. Soprattutto, però, il boss dei “Fratelli d’Italia” ha cercato di smentire le accuse di avere un rapporto ambiguo con il fascismo.
Spiega: “Ormai da decenni la destra italiana ha consegnato il fascismo alla storia e condannato senza mezzi termini il ritiro della democrazia e delle leggi antisemite. La nostra condanna del nazionalsocialismo e del comunismo è certamente inequivocabile”.
Non disposto a condannare direttamente Mussolini
Come sempre, nel suo video per i media internazionali Meloni ha fatto una distinzione tra il nazionalsocialismo tedesco – che condanna a titolo definitivo – e il fascismo italiano, in cui critica le opinioni individuali ma evita una condanna generale. Questo è ciò di cui è stata accusata in Italia per anni.
Gianfranco Fini, uno dei suoi predecessori alla guida della destra, definì il fascismo “il male assoluto”. Meloni non fu mai preparato a una condanna così fondamentale del regime di Mussolini. Piuttosto, insiste sul fatto che Mussolini deve essere giudicato alla luce del suo tempo. Per inciso, questa è anche la frase ricorrente di Meloney, poiché il suo fascismo è storia e non politica attuale.
Attualmente i fratelli sono la forza più forte in Italia
Meloni ha iniziato la sua carriera politica negli anni ’90 con il partito neofascista MSI. Nel sondaggio, “Fratelli d’Italia” di Meloni è ora il partito più forte con oltre il 24 per cento, mentre la coalizione di destra da lui guidata guida le forze di centro-sinistra di oltre 15 punti percentuali.
Fiano, membro del parlamento ed ex rappresentante della comunità ebraica, ha espresso preoccupazione per il fatto che Giorgia Meloni possa diventare il nuovo presidente del Consiglio italiano. Le preoccupazioni per le radici neofasciste dei Fratelli d’Italia non hanno giocato un ruolo importante. Secondo Fiano, è ancora più preoccupato di essere vicino al primo ministro ungherese Viktor Orbán e al governo polacco.
La nostra critica di essere fuori passo con il passato non dovrebbe lasciarci sfuggire le loro opinioni liberali sulla democrazia nel presente.
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