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Matthews non crede a Nagelsmann-Aus: ‘Sarebbe un’ammissione di colpa’

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Matthews non crede a Nagelsmann-Aus: ‘Sarebbe un’ammissione di colpa’

Julian Nagelsmann ha un debito dopo quattro partite senza vittorie in Bundesliga. Sebbene la squadra di Monaco cerchi una collaborazione a lungo termine con il 35enne, il successo è assolutamente necessario dopo la pausa internazionale contro Leverkusen, Dortmund e Friburgo. Lothar Matthaus non vede ancora il lavoro di coaching Landsberger in pericolo.

Oliver Kahn ha recentemente sostenuto l’allenatore Julian Nagelsmann come parte della sua visita all’Oktoberfest, che l’esperto di Sky Lothar Matthaus ritiene sia “assolutamente corretto”. Il primatista della nazionale si aspetta che l’allenatore “pensi attentamente e tragga le giuste conclusioni”. Inoltre, Matthews è sicuro che Nagelsmann “non ha perso lo spogliatoio o la squadra ha giocato contro di lui”, ma in generale “le occasioni e la prestazione sono state trattate con negligenza”. Ora è importante che “il Bayern Monaco non diventi un’oasi di lusso per i giocatori che non si comportano bene. Di conseguenza, Nagelsmann ha dovuto riflettere attentamente su “chi ha tagliato il traguardo in ogni partita finora e chi ha mostrato solo il vero volto del giocatore del Bayern Monaco per 40 o 50 minuti”.

“Non credo che Nagelsmann stia tremando”

Così Mateusz si concentra sulla risoluzione dei problemi e prende giocatori forti dal Bayern Monaco. Non crede all’uscita di Nagelsmann a breve: “Non credo che Julian Nagelsmann stia tremando, né che Thomas Tuchel ne parlerà”, ha detto l’ex giocatore del Bayern. Ciò alla fine equivarrebbe a una “ammissione di colpa”. Non per niente l’allenatore “ha avuto un contratto quinquennale e ha pagato molti soldi per questo”. Solo per questo motivo, Matteo è assolutamente convinto che “tutti cercheranno di uscire da questa situazione insieme”.

Ma il 61enne è anche consapevole che “si sentirà davvero a disagio” se le cose non andranno avanti con successo oltre la pausa internazionale. Tuttavia, spera ancora che “tra qualche settimana si parli di lui e del Bayern in modo diverso”. Tuttavia, non è certo un segreto che la partita contro il Dortmund in particolare sarà il benchmark per eccellenza.


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