Si era rifiutato di testimoniare davanti a una commissione d’inchiesta: Navarro, ex consigliere dell’ex presidente americano Trump, è stato condannato per oltraggio al Congresso. La sua condanna è ancora in fase di definizione.
Peter Navarro, ex consigliere dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, è stato giudicato colpevole da un tribunale federale di Washington di oltraggio al Congresso. L’ex professore di economia è stato accusato di essersi rifiutato di collaborare con una commissione della Camera che indagava sulla rivolta avvenuta in Campidoglio il 6 gennaio 2021. Il giudice Amit Mehta ha fissato la data per l’annuncio del verdetto al 12 gennaio. Navarro rischia da 30 giorni a un anno di carcere per entrambe le accuse.
Navarro ha prestato servizio alla Casa Bianca di Trump e in seguito ha contribuito a pubblicizzare le sue infondate accuse di frode diffusa nelle elezioni presidenziali del 2020, in cui Trump ha perso contro il democratico Joe Biden.
Navarro chiama Privilegio esecutivo
I pubblici ministeri hanno accusato Navarro di agire come se fosse al di sopra della legge quando si è rifiutato di ottemperare al mandato di comparizione della commissione investigativa e di presentare i documenti richiesti dalla commissione.
Navarro ha detto che Trump ha usato i suoi privilegi esecutivi per impedirgli di collaborare alle indagini. Il giudice Mehta ha stabilito che l’argomentazione sui privilegi esecutivi di Trump contro Navarro non era una difesa per l’accusa. L’imputato non ha presentato alcuna prova che Trump abbia utilizzato questo privilegio.
L’ex capo stratega di Trump, Steve Bannon, è stato condannato a quattro mesi di prigione lo scorso autunno per oltraggio al Congresso, ma ha presentato ricorso contro la decisione e resta latitante, in attesa dell’esito. Navarro ha anche annunciato che avrebbe preso provvedimenti contro la decisione.
La commissione investigativa ha esaminato gli eventi del 6 gennaio 2021: quel giorno i sostenitori di Trump hanno preso d’assalto violentemente il Campidoglio di Washington, dove stava per essere confermata la vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali.