Una stella scompare davanti agli occhi degli astronomi e un telescopio spaziale fa una scoperta sorprendente

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Saveria Marino
Saveria Marino
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Un telescopio spaziale rileva la stella mancante N6946-BH1 nella gamma degli infrarossi. Ma questa non è l’unica sorpresa.

MONACO DI BAVIERA – Un corpo celeste 25 volte la massa del nostro Sole ha incuriosito gli astronomi nel 2009. Brillava intensamente quanto diversi milioni di soli e dava l’impressione che stesse per esplodere in una supernova. Ma invece di esplodere, la sua luminosità diminuì, fino a quando non fu più possibile rilevarla, nemmeno con potenti telescopi come il telescopio spaziale Hubble.

La misteriosa scomparsa della stella N6946-BH1 continua ancora oggi a sconcertare la scienza. La stella è chiamata “supernova fallita” e si pensa che sia collassata e diventata un buco nero invece di esplodere come una supernova. Tuttavia, non ci sono ancora prove di ciò.

Il telescopio James Webb ritrova la stella scomparsa

Ora il James Webb Space Telescope (JWST) è sulla scena. La lente a infrarossi ad alta risoluzione del telescopio era diretta verso l’area in cui la stella era scomparsa. Webb fu una sorpresa per la comunità scientifica: la stella presumibilmente scomparsa era ancora visibile a Webb nella gamma degli infrarossi, quindi non era completamente scomparsa. Ma la sorpresa più grande è che Webb ha scoperto tre sorgenti infrarosse invece di una.

L’universo è pieno di stelle. (Avatar) © IMAGO/Christian Zappel

Solo in uno studio finora Sul server di stampa avanzato arXiv pubblicato Non ancora sottoposto a revisione paritaria, un team di scienziati ha riferito: “Abbiamo dimostrato per la prima volta che tutte le precedenti osservazioni di BH1 (prima e dopo la scomparsa) sono in realtà una combinazione di almeno tre fonti”. Ciò rende meno probabile la teoria secondo cui la stella mancante è una supernova fallita. Dopotutto, erano chiaramente tre stelle, non solo una.

Nuova teoria: la “stella mancante” era una fusione stellare?

Le nuove scoperte danno origine anche a una nuova teoria che è ora allo studio: c’è stata una fusione stellare nel 2009? Ciò potrebbe spiegare l’elevata lucentezza e il successivo scolorimento. Tuttavia, lo studio attuale non può chiarire se sia effettivamente avvenuta una fusione stellare. Gli autori non sono ancora riusciti a respingere completamente il modello fallito della supernova e non possono confermare chiaramente la fusione stellare.

Una cosa però è chiara agli scienziati: con il telescopio spaziale James Webb. Astronomia Sta ancora facendo molte scoperte entusiasmanti. Alla fine, il telescopio è stato in grado di identificare le tre sorgenti infrarosse a una distanza di 22 milioni di anni luce, un’impresa mai raggiunta prima dal potentissimo telescopio Hubble. (fattura non pagata)

Per scrivere questo articolo il team editoriale ha utilizzato l’assistenza automatizzata. L’articolo è stato attentamente esaminato dalla redattrice Tanya Banner prima della pubblicazione.

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