789.000 anni fa, un grande asteroide colpì il sud-est asiatico, spargendo i suoi detriti su diversi continenti. Ma per decenni i geologi non sono stati in grado di individuare la posizione del cratere che doveva essere stato creato dall’impatto. Solo quattro anni fa, un gruppo di ricerca trovò le prime prove dell’altopiano di Bolaven in Laos. Gli stessi ricercatori sono ora riusciti a dimostrare l’ubicazione del foro attraverso ulteriori studi geologici degli strati del terreno. Presentano le loro analisi nella rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.
I detriti sparsi dopo l’impatto si sono sparsi su circa un decimo della superficie terrestre, chiamato campo di dispersione australiano. Nel sud-est asiatico, in Australia e persino in Antartide, i ricercatori hanno trovato oggetti neri e vetrosi di pochi centimetri: le tectiti. Questi oggetti si sono formati quando le rocce che li circondavano si sono sciolte quando l’asteroide ha colpito. La roccia liquida fu scagliata via dal luogo dell’impatto e, raffreddandosi, si solidificò in vetro. Molti di questi giacimenti di tectite sparsi sono conosciuti in tutto il mondo, di cui il giacimento australiano è attualmente il più grande.
Frammenti di vetro e strutture macinate rivelano il luogo della collisione
Tuttavia, nessuno è ancora riuscito a scoprire il cratere associato, poiché è ricoperto da strati di basalto, espulsi durante le successive eruzioni vulcaniche. Tuttavia, grazie alla distribuzione delle tectiti, Kerry Seah della Nanyang Technical University di Singapore e il suo team sono riusciti a ricostruire una possibile posizione del cratere nel 2019: il Bolaven Plateau, un altopiano nel Laos meridionale.
Sih e il suo team hanno ora esaminato gli strati inferiori del suolo in centinaia di siti a circa 200 chilometri attorno al potenziale sito del cratere. Hanno scoperto che questi strati di terreno erano costituiti da detriti rocciosi angolari che venivano compressi dall’alta pressione della collisione e si aggregavano per formare strutture più grandi. Sono stati in grado di confermare la posizione e le dimensioni del cratere attraverso la distribuzione e le dimensioni della cosiddetta breccia: misura circa 17 x 13 chilometri.
Questo studio dimostra quanti diversi indizi geologici si combinano per consentire di localizzare la posizione dei crateri nascosti. Allo stesso tempo, l’analisi ha aiutato i ricercatori a comprendere meglio i numerosi processi che possono verificarsi quando un grande asteroide entra in collisione.