Italia: Venezia si fa avanti: autovelox per le barche

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Piero Esposito
Piero Esposito
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Tutti conoscono gli autovelox sulla strada, ma questo? Perché la città costiera di Venezia vuole mettere degli autovelox nei suoi canali?

Senza acqua Venezia è bella la metà. Ma l’acqua ha anche i suoi svantaggi. I veneziani conoscono il problema principalmente come “moto ondoso”, onde causate da più barche. Spinge e dondola e rende la vita difficile al resto dei veneziani e dei turisti. Si verificano anche incidenti gravi. Ha a che fare con il traffico in acque agitate, ma anche con lo stile di guida selvaggio di alcuni capitani di grandi città.

Alcune persone sul lago si comportano come se qui non ci fossero regole, del resto si guida sui canali, non sulle strade. Ma adesso dovrebbe essere tutto finito. Venezia vuole introdurre trappole radar per le barche per monitorare effettivamente i limiti di velocità esistenti.

Il Parlamento deve ancora dare il suo consenso

Gli autovelox nello stagno sono un problema da più di dieci anni e l'amministrazione comunale è impegnata da tempo per controlli efficaci della velocità. Venezia, però, dipende dalla capitale Roma, dove il Parlamento fa le leggi. Ora la commissione per il traffico ha dato il via libera alla modifica delle norme sulla circolazione stradale. In futuro l'illuminazione sarà consentita anche nei corsi d'acqua. Naturalmente il Parlamento deve ancora essere d'accordo.

Nella laguna le barche possono circolare ad una velocità di 20 km/h, e nei piccoli affluenti della città non possono andare più veloci di 5 km/h. Chiunque abbia mai sperimentato i taxi d'acqua selvaggi di Venezia sa che questa è una teoria. Fino ad ora i divieti potevano essere facilmente contestati perché non esisteva una legge pertinente. La città spera che l’innovazione non solo migliori la sicurezza del traffico, ma riduca anche il movimento delle onde. Il “Moto Ondozo” danneggiò gradualmente le fondamenta della città e le mura dei canali.

Presto sarà “l'attenzione” dei capitani di Venezia, che girano su vaporetti, taxi acquei e motoscafi. I gondolieri, remando e remando diligentemente, finora non hanno attirato l'attenzione per la loro estrema velocità.

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