Anche dallo spazio si vede l’ondata di freddo davanti alla spiaggia da sogno d’Italia

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Piero Esposito
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“Moccio di mare” da Rimini: i fanghi dell’Adriatico visti dallo spazio. Un’immagine dei satelliti Copernicus Sentinel-2 mostra la melma costiera (in bianco) e le fioriture di fitoplancton (in verde). © Unione Europea, Copernicus Sentinel-2 images/arpa.marche.it/Montage

Questo fenomeno è particolarmente grave in estate. Un oggetto viscido si raccoglie sulla costa adriatica: l’onda di Rimini è enorme.

Rimini – dentro Italia “Mucillagine” – schiuma di mare scivolosa – si diffonde. Particolarmente colpito è l’Adriatico settentrionale. È decisamente imbarazzante in alcune festività. I pescatori non possono gettare le reti a causa del fango. Il fango dell’oceano è un problema. Le immagini satellitari mostrano ora la scala più grande davanti a Rimini.

La località balneare di Rimini è interessata da un fenomeno naturale: un’ondata di freddo nella regione adriatica italiana

In un’immagine satellitare del 7 agosto, al largo della costa della città di Rimini si possono vedere sia fioriture di fango (in bianco) che fioriture di fitoplancton (in verde). Sono state rilasciate le immagini satellitari Copernicus Sentinel-2 del programma di osservazione della Terra dell’Unione Europea.

La distesa fangosa di Rimini nell'Adriatico può essere vista anche dallo spazio: l'immagine Copernicus Sentinel-2 mostra il fango (bianco) e il pennacchio di plancton (verde).
La distesa fangosa di Rimini nell’Adriatico può essere vista anche dallo spazio: l’immagine Copernicus Sentinel-2 mostra il fango (bianco) e il pennacchio di plancton (verde). © Unione europea, immagini Copernicus Sentinel-2

Secondo Copernico, le alte temperature e le abbondanti precipitazioni favorivano questo fiore. “L’apporto di acqua dolce riduce la salinità della superficie del mare, creando un ambiente ideale per la rapida riproduzione del fitoplancton. L’aumento delle temperature ha ulteriormente accelerato il processo e lo ha reso abbastanza grande da essere visibile dallo spazio, portando alla formazione di cumuli di limo lungo le coste di alcune regioni italiane del Mar Adriatico.

Da dove viene il fango dell’Adriatico?

Il fango marino può essere fastidioso per i turisti, ma solitamente è innocuo. È un fenomeno naturale. Gli esperti temono però che una frana di questa portata possa avere conseguenze negative per l’ecosistema marino.

“Il fango si accumula in superficie ma, a causa della gravità, cade e ricopre completamente gli organismi bentonici che vivono a stretto contatto con il terreno roccioso”, spiega Monica Montefalcone del DiStavi dell’Università di Genova. Comunicato stampa.

Recenti studi in collaborazione con Greenpeace Italia hanno dimostrato che nell’Area Marina Protetta di Portofino (Liguria), a una profondità compresa tra 15 e 30 metri, il 95-100% dei fondali marini erano coperti di fango alla fine di giugno. Secondo gli esperti, ciò rappresenta una minaccia per la biodiversità dei fondali marini e delle barriere coralline costiere. Il muco, ad esempio, può soffocare le cozze.

Peste della melma nella regione adriatica – osservata all’inizio del XVIII secolo

Nel mese di giugno la piaga delle alghe ha fatto notizia nell’Adriatico croato. Tuttavia il “moccio di mare” è ormai scomparso dalle coste dell’Istria. Dopo il Mar Tirreno, è ora interessato il Mar Adriatico. Il “ghiaccio marino” è attualmente un problema a Rimini, sulla costa adriatica dell’Emilia-Romagna.

Ma la commissione ambientale delle Marche ha affermato che a fine luglio è stata trovata una distesa di fango di due chilometri a nord di Ancona, sulla costa di Pesaro. ARPA. Secondo un recente rapporto di agosto, la materia organica si è accumulata a causa del vento e delle correnti. Durante un’immersione a Konero sono stati trovati fili di muco nella colonna d’acqua. “Tuttavia, il fondo dell’oceano era limpido.”

Cristina Mazziotti, responsabile della struttura marina Daphne dell’ARPA Emilia-Romagna, ha spiegato al portale notizie che il meteo gioca un ruolo molto importante nella riproduzione. ilrestildelcarlinino.it. Il pericolo di proliferazione del muco è solo in condizioni meteorologiche costanti e calore elevato. Solo i mari turbolenti possono distruggerlo. Il fitoplancton produce polisaccaridi (zuccheri) che raggiungono la superficie e si depositano sulle spiagge. Il colore del fango dipende da quanto tempo è rimasto nell’oceano. Quando si ossida, diventa giallo.

Tracce di muco furono rinvenute nel Golfo di Trieste già nel 1800. Secondo l’esperto il reflusso dell’espettorato si è verificato nel 2018, 2014 e 1988.

Secondo loro l’ambiente marino non è a rischio perché questo fenomeno è sempre esistito. Dove il fenomeno non si verifica l’acqua è trasparente.

Vacanze in Italia: c’è una fine alla colata di fango dell’Adriatico?

“Il fango finirà definitivamente, grazie ai venti che riescono a spingerlo: potrebbe rallentare nelle prossime settimane, magari con un progressivo abbassamento della temperatura”, ha detto Cristina Mazziotti. Poiché ora c’è una grande quantità di acqua dolce, anche la melma prospera nell’acqua.

Fare il bagno nel fango marino è pericoloso?

Il freddo può essere disgustoso, ma non rappresenta una minaccia diretta per la salute umana, secondo un quotidiano italiano LaStampa Le analisi mostrano che anche il muco della costa adriatica può contenere diversità microbica, incluso il batterio patogeno umano Escherichia coli. Esistono anche prove che gli inquinanti chimici, comprese grandi quantità di microplastiche, si accumulano nel muco, poi si accumulano nei frutti di mare e poi entrano nel nostro corpo attraverso il consumo.

In L’Italia sta creando un terribile verme di fuoco Ampio. Il verme marino è così innocuo che può essere molto ingannevole. Finora i principali sono: Meduse velenose terrorizzano i vacanzieri. Tuttavia, riferisce”Assassini dei mari“. (ml)

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