Invenzione di 2500 anni
Gli archeologi hanno portato alla luce antichi templi in Italia
01/02/2022, 17:37
Tra il 540 e il 535 aC si dice che si sia svolta una micidiale battaglia navale sulla costa orientale dell’isola mediterranea della Corsica. Secondo Erodoto, i Greci fuggirono e stabilirono la città di Velia in territorio italiano. I ricercatori hanno ora trovato i resti di un tempio qui.
Gli archeologi dell’Italia meridionale hanno portato alla luce i resti di un tempio di 2.500 anni e i manufatti di una grande battaglia navale. L’edificio dedicato ad Atena, la dea della saggezza, è stato scoperto da esperti nei siti archeologici di Bestum e Velia, nella provincia italiana di Salerno. “I reperti archeologici nell’Acropoli (Velia) di Elia suggeriscono una destinazione sacra per l’edificio”, ha affermato Massimo Osanna, direttore generale dei Musei italiani, secondo una nota del ministero della Cultura.
Secondo l’analisi dei ricercatori, il tempio potrebbe essere lungo circa 18 metri e largo sette. Il rapporto afferma che i risultati hanno fornito ulteriori informazioni sulla fase più antica della città, fondata da immigrati dall’Asia Minore. Secondo Osanna, le persone conservavano nel tempio i monumenti della battaglia navale di Alalia.
Le scoperte sul sito includono due caschi. Secondo il responsabile del museo, un’indagine nel laboratorio dovrebbe rivelare se ci sono iscrizioni nascoste che potrebbero fornire informazioni sull’identità dei soldati. I ricercatori ritengono che il tempio sia stato costruito dopo la guerra navale.
Resoconto della guerra fortunata
Lo storico greco Erodoto ha registrato la fatidica guerra avvenuta tra il 540 e il 535 aC sulla costa orientale dell’isola mediterranea della Corsica. Di conseguenza, Bunyans ed Etruschi espulsero i coloni greci dalla città di Alalia in Corsica. In primo luogo, provenivano dall’antica città greca di Focaya, situata nell’odierna Turchia nel Mar Egeo. Così i Greci fuggirono e fondarono la città di Elia (Velia) in territorio italiano.
Il Ministro della Cultura italiano è rimasto soddisfatto della scoperta. “È importante continuare a investire con fiducia nella ricerca archeologica, che non smetterà di riportare alla luce parti importanti della storia mediterranea”, ha affermato Tario Francisini.