SonoNel rapporto italo-tedesco i ruoli sono stati saldamente distribuiti per decenni: i tedeschi sono stati parsimoniosi, esortando gli italiani a non indebitarsi troppo. La preoccupazione era che gli italiani, già fortemente indebitati, potessero squilibrare le loro finanze pubbliche spendendo troppo denaro. Se ciò accadrà, il crollo dell’Italia come terza economia dell’UE potrebbe colpire l’intera zona euro.
Nell’ottobre 2018, Olaf Scholes – allora ministro delle finanze nel governo Merkel – ha messo in guardia l’Italia dal contrarre ulteriori debiti. “Nessuno può sollevarlo da questa responsabilità. Non puoi esportarli o trasferirli a partner europei”, ha detto Scholz a Roma, il cui governo all’epoca voleva indebitarsi più di quanto le regole dell’UE consentissero. Roma faceva affidamento sulla crescita attraverso gli investimenti, mentre Berlino insisteva sull’austerità. Dopo un aspra lotta, Roma finalmente acconsentì mesi dopo, perché la Commissione UE stava avviando una procedura d’infrazione contro l’Italia.
Di recente, però, questi ruoli sembrano essersi invertiti, come dimostra la visita del premier italiano Giorgia Meloni all’attuale cancelliere federale: Meloni ha improvvisamente esortato il suo omologo tedesco alla “prudenza” quando si tratta di spendere soldi e agire con l’Europa in mente. partner.
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