È positivo che l’allenatore Max Eberl stia di nuovo bene, ma la scelta di un nuovo datore di lavoro dà alla storia un sapore sgradevole: l’RB Lipsia.
Certo è un bene che Max Eberl, otto mesi dopo di lui Partenza per motivi sanitari dal Borussia MönchengladbachSi sente “di nuovo pronto” e “pieno di forza”, come dice lui stesso. Il resto sembrava essere buono. A gennaio non poteva e non voleva più avere a che fare con il calcio, il calcio che ama così tanto lo ha fatto ammalare, e alla fine è stato bruciato e si è rotto. Non è andata oltre, aveva urgente bisogno di una pausa, subito, e doveva scendere da quel tapis roulant che porta con sé le persone più simpatiche. Il finale fu lacrimoso e agonizzante, anche per gli estranei, che con rispetto non vedevano un uomo né vergognarsi delle proprie lacrime né riconoscere la propria debolezza.
Adesso è tornato aprile. È tornato sul tapis roulant che lo aveva fatto ammalare, gettando la spugna a gennaio.
Max Eberl si trasferisce dal Borussia Monchengladbach all’RB Lipsia
Il fatto che il 49enne sia saltato all’indietro e sia saltato volontariamente nella ruota di un criceto non è certamente disapprovato. Sembra essersi ripreso e si è preso il tempo di ispirazione. A tal proposito è irrilevante la pretesa dell’iniziativa dei tifosi del Gladbach, che accusava il bavarese di “squallido” perché partito a gennaio. Trasferimento a Lipsia Deve essere pronto.
Ma sedere sulle redini del potere, tirare le fila, è il suo lavoro, e più di questo: la sua vocazione. E ovviamente questa attività calcistica è anche una droga che può farti diventare dipendente – per influenzare e concentrarti sul significato. Ralph Rangnick è stato anche in grado e desideroso di andare avanti dopo il burnout e la rottura del 2011, più intenso e intenso che mai.
Max Eberl: La sua foto è incrinata
Ma ciò che dà un brutto sapore a tutto è il suo nuovo datore di lavoro, l’RB Leipzig, un club che è stato creato solo nel 2009 e fondato per promuovere un drink. RB Leipzig incarna l’esatto opposto di ciò che Eberl ha sempre rappresentato a Gladbach per 23 anni: tradizione, passione, passione, co-design. Un nuovo datore di lavoro non potrebbe essere molto diverso, uno che criticava regolarmente, addirittura licenziava, ai suoi tempi a Gladbach. Ora parla del “potenziale enorme” che afferma di aver trovato in Sassonia. Chi mangia il suo pane e canta la sua canzone.
È probabile che Max Eberl sia visto in modo diverso da molti dal 15 dicembre, quando ha ufficialmente iniziato il suo lavoro al Cottage, forse la percezione è cambiata. La sua immagine di attore amabile, divertente e intelligente che ha gestito per molti anni un club tradizionale in tutti i tipi di acque agitate si è incrinata. A Lipsia, Eberl ha un’opportunità finanziaria molto maggiore rispetto a Bökelberg, il club è solido. Ma una cosa è certa: ha anche venduto un po’ la sua anima con il cambiamento. (Thomas Kellchenstein)