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Avvio di un progetto di ricerca sugli agenti patogeni rari in Baviera

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Avvio di un progetto di ricerca sugli agenti patogeni rari in Baviera
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Nel 2023 in Baviera sono stati rilevati cinque casi straordinari di infezione da Bornavirus. Un progetto di ricerca recentemente avviato mira ora a chiarire le vie di trasmissione.

Monaco di Baviera – L’Ufficio statale bavarese per la salute e la sicurezza alimentare (LGL) ha recentemente pubblicato il suo rapporto annuale per il 2023. Questo rapporto fornisce una panoramica delle aree di responsabilità dell’autorità. L’obiettivo principale è il monitoraggio e lo studio delle malattie infettive rare, come il cosiddetto virus Borna.

Un nuovo progetto di ricerca in Baviera mira a chiarire le domande sul virus Borna (avatar).
Un nuovo progetto di ricerca in Baviera mira a chiarire le domande sul virus Borna (avatar). © Imago/Panthermedia

Un virus raro in Baviera: un gruppo di ricerca punta a fare chiarezza sulla questione

Nel 2023 in Baviera sono state segnalate cinque infezioni da virus raro della malattia di Borna 1 (BoDV-1), quattro delle quali mortali. “L’ospite serbatoio dell’agente patogeno zoonotico BoDV-1 è il toporagno campestre, che diffonde il virus attraverso le feci, l’urina e la saliva, tra le altre cose”, afferma il rapporto annuale della LGL.

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Rimangono tuttavia molte domande sull’andamento dell’infezione e sulle future misure di prevenzione – motivo per cui LGL ha lanciato nel 2023 il progetto di ricerca “Zoonotic Bornavirus Focalpoint Bavaria”. Questo progetto è realizzato in collaborazione con l’Istituto Friedrich Loeffler e l’Ospedale universitario di Ratisbona. L’obiettivo principale è studiare più in dettaglio le modalità di trasmissione del BoDV-1 e sviluppare raccomandazioni specifiche per la prevenzione delle infezioni.

Rapporto annuale LGL: Anche l’influenza aviaria viene monitorata attentamente perché può trasmettersi all’uomo

LGL monitora anche l’influenza aviaria (virus HPAI): vengono effettuati approfonditi test di laboratorio. LGL ha rilevato il virus HPAI in più di 200 uccelli selvatici su un totale di 1.700 animali esaminati e ha identificato 12 focolai in allevamenti di pollame commerciale.

Come riferisce LGL, questi virus influenzali sono noti per la loro rapida capacità di adattamento, il che significa che i virus emergenti possono diffondersi anche all’uomo. “La sorveglianza continua, soprattutto molecolare, di questa malattia zoonotica è di grande importanza sia per la medicina animale che per quella umana”, afferma il rapporto annuale.

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