C’è un’ondata influenzale in arrivo?

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Saveria Marino
Saveria Marino
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“Attualmente stiamo assistendo a un raddoppio dei rilevamenti di virus influenzali nel nostro sistema di sorveglianza ogni settimana”, afferma la virologa Monika Redlberger-Fritz di MedUni Vienna. C’è una chiara dinamica dietro. Non riesco più a immaginare che ci sarà un’ondata davvero forte, ma vedremo sicuramente più attività del virus dell’influenza. Alla fine, tutto sta e cade con le maschere addosso. In Danimarca, o anche nei paesi del Benelux, le maschere non vengono più indossate in una forma o nell’altra e tutti questi paesi hanno un’attività forte e diffusa del virus dell’influenza”.

Diversi altri paesi hanno già segnalato un’attività diffusa del virus dell’influenza, tra cui Portogallo, Slovenia e Scozia. Ci sono anche aumenti significativi del numero di infezioni in molti stati degli Stati Uniti.

Secondo l’ultimo rapporto diffuso da Rete diagnostica influenzale Austria A partire dallo scorso fine settimana, l’attività del virus in Austria rimane attualmente generalmente moderata.

Prima o poi tutti saranno nuovamente esposti al virus dell’influenza, sottolinea Riedelberger-Fritz, “Ma ogni ondata influenzale mette a dura prova il sistema sanitario, soprattutto nei reparti ordinari. Se, nell’attuale situazione con una grande carenza di personale e un alto numero di malati di corona, dobbiamo fino a quando non si verifica la normale attività influenzale, il sistema sanitario crollerà.Questo è un altro motivo per rafforzare l’obbligo di indossare maschere per proteggere il sistema sanitario in questo momento.L’influenza dell’anno scorso praticamente non è andata a buon fine stendere.

L’efficacia del vaccino antinfluenzale è diminuita quest’anno

Uno studia I Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno dimostrato che il vaccino antinfluenzale riduce il rischio di infezione solo del 16% circa quest’anno. “Il vaccino non è inefficace, ma la sua efficacia è chiaramente subottimale”, ha affermato l’esperto statunitense Jesse L. Goodman. Il motivo: dalla produzione dei vaccini, il virus dell’influenza A (H3N2) attualmente prevalente ha subito un cambiamento significativo nella sua struttura superficiale, tanto da non essere ben riconosciuto dal sistema immunitario nonostante la vaccinazione. Riddleberger-Fritz sottolinea che “la vaccinazione protegge ancora dalle complicazioni dell’infezione”.

Finora nel sistema di sorveglianza dell’influenza sono state rilevate tre doppie infezioni con co-influenza e SARS-CoV-2: le tre persone sono state vaccinate contro il Covid-19, ma non contro l’influenza. Grazie alle vaccinazioni contro il Corona, i contagiati non hanno sofferto di un decorso grave di Covid.

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