Ricercatori italiani hanno esaminato campioni di acqua oceanica e hanno fatto una scoperta sorprendente: l’RNA del Sars-CoV-2 può essere rilevato nell’acqua anche a pochi chilometri dalla terraferma.
Il materiale genetico dei coronavirus si trova nelle acque oceaniche aperte, questo è il risultato di un nuovo studio. Gli esperti, tra cui quelli dell'Istituto Superiore di Sanità di Roma, hanno esaminato complessivamente 43 campioni, contenenti ciascuno 500 litri di acqua, prelevati tra maggio 2022 e gennaio 2023 dall'Oceano Atlantico, dal Mar Mediterraneo, dall'Artico e dal Mar Arabico. Golfo. E il Mar Rosso. Utilizzando metodi di test molecolari come i test PCR e il successivo sequenziamento, gli scienziati sono stati in grado di rilevare l’RNA del coronavirus in sette dei 43 campioni (16,3%).
La quantità di genoma del virus nei campioni positivi variava da 6 a 470 copie per 100 litri, con Sars-CoV-2 frequentemente riscontrato nelle acque dell’Atlantico e del Mediterraneo. In alcuni campioni è stata rilevata anche la variante omicron tramite sequenziamento.
Ciò ha permesso di dimostrare per la prima volta che l’RNA del coronavirus è presente in mare aperto anche a diversi chilometri dalla costa – cosa che prima era nota solo nelle acque vicine alla costa. Tuttavia, i ricercatori sottolineano che è stato scoperto solo l'RNA puro. Ora saranno necessari ulteriori studi per scoprire se il virus è ancora contagioso in queste condizioni.
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