Gevelsberg/Potenza.
Don Cataldo guidò per decenni la missione italiana a Kewelsburg prima di tornare in Italia. Lì ebbe una visione speciale.
“Saluti a tutti gli amici del Gevelsberg e buona e buona Pasqua a tutti!” Con queste sentite parole di profondo legame con Gevelsberg, padre Don Cataldo ha salutato il sindaco Klaus Jacobi e la sua famiglia. La Settimana Santa è stata la sua patria dell’Italia meridionale.
Don Cataldo è stato per decenni responsabile dell’opera italiana a Kewelsberg, che ha progettato come nessun altro ed è cresciuto fino a diventare una figura chiave nel lavoro di coordinamento locale. Da qualche anno don Cataldo è tornato in patria e ha sostenuto la comunità locale come parroco e parroco nel suo convento religioso salesiano di Bodenza e ha vissuto nella comunità dei suoi confratelli. “E’ bello vedere quanto lavoro pastorale svolge qui ogni giorno don Cataldo all’età di 78 anni”, dice il sindaco Glass Jacobi, che si è ispirato alla vitalità ininterrotta e all’energia creativa del parroco, che è ancora ben noto. Popolare a Gevelsberg.
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Nonostante tutti gli obblighi, Don Cataldo e i suoi ospiti di Kevlsberg hanno avuto buone opportunità per esplorare il sole primaverile italiano e il bellissimo paesaggio e, soprattutto, per scambiare opinioni sui tanti eventi ed eventi che padre Don Cataldo ha condiviso con le sue seconde persone. Mi è piaciuto godermi la città natale.
Come addio, Klaus Jacobi ha ringraziato ancora una volta don Cataldo per il suo legame con Kewelsberg, con la promessa di incontrarsi presto, senza perdersi di vista.
Naturalmente, anche il sindaco di Gevelsberg si è unito ai saluti di don Cataldo per la prossima Pasqua e ha augurato a tutti i residenti di Gevelsberg una felice e benedetta Pasqua di fronte a un clima politico globale deprimente.
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