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Gli astronomi ricevono un segnale radio insolito: “come un battito cardiaco”

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Gli astronomi ricevono un segnale radio insolito: “come un battito cardiaco”

I ricercatori canadesi hanno ricevuto strani segnali dallo spazio profondo utilizzando un radiotelescopio. Puoi solo indovinare la fonte.

Un insolito segnale radio proveniente da una galassia lontana e lontana ha sconcertato gli astronomi. Il segnale è stato rilevato da un gruppo di ricercatori canadesi e americani utilizzando il Chime Radio Telescope nel Canada occidentale. Gli scienziati utilizzano lo strumento per cercare le cosiddette esplosioni radio veloci – esplosioni di radiazioni ad altissima energia che, secondo le attuali conoscenze, durano al massimo alcuni millesimi di secondo. Tuttavia, il segnale ricevuto ora è durato più di tre secondi, circa 1.000 volte più del solito – e questa non è l’unica caratteristica speciale del rivelatore.

“In quei tre secondi, si sono verificati picchi di radiazioni con una regolarità impressionante ogni pochi millisecondi”, afferma l’astronoma del MIT Danielle Mitchell. “Come un battito cardiaco, thump, thump, thump. È la prima volta che abbiamo un tale segnale ripetuto.” Il segnale ha viaggiato a diversi miliardi di anni luce verso la Terra e i ricercatori possono solo ipotizzare da dove provenga.

Un segnale radio può aiutare a misurare l’universo

“Non ci sono molte cose nell’universo che emettono segnali regolarmente ripetitivi”, spiega Danielle Mitchell. “Ad esempio, sappiamo dalle pulsar e dalle magnetar nella nostra galassia, che ruotano molto rapidamente ed emettono radiazioni combinate come un faro. Quindi questo nuovo segnale potrebbe provenire da una pulsar o da una magnetar iperattiva”. I ricercatori ora sperano di ricevere segnali più regolari dalla fonte. I segnali possono agire come orologi e aiutare gli astronomi, ad esempio, a misurare con precisione l’espansione dell’universo.

“Questa scoperta solleva la domanda da dove provenga esattamente questo segnale e come possiamo usarlo per ulteriori esplorazioni spaziali”, afferma Danielle Micheli. “In futuro, i telescopi potrebbero captare migliaia di lampi radio veloci ogni mese, e poi troveremo più di questi segnali regolarmente ricorrenti”.

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