Guerra Ucraina-Russia: Commissione Ue propone embargo petrolifero

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Edoardo Borroni
Edoardo Borroni
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Stato: 04.05.2022 02:45

Da settimane l’Unione Europea discute se sia possibile gestire un embargo petrolifero alla Russia. La Commissione Ue offre ora una risposta chiara. Ora tocca agli Stati membri.

Le società tedesche e di altri paesi dell’UE non dovrebbero essere autorizzate a importare petrolio russo in futuro. È quanto propongono la Commissione dell’Unione Europea e il Servizio europeo per l’azione esterna per una nuova serie di sanzioni contro la Russia, come riportato da diversi media.

Per dare ai paesi il tempo di cambiare, devono esserci periodi di transizione. Nello specifico, secondo le informazioni, è previsto che dopo la fase di phase-out di sei mesi venga attuato il divieto di importazione di greggio e dopo la fase di phase-out di otto mesi ci sia anche il divieto di importazione di prodotti petroliferi. Dovrebbe anche svolgere un ruolo indipendentemente dal fatto che la consegna avvenga tramite gasdotto o via nave.

Secondo le informazioni, solo in Ungheria e Slovacchia erano previste esenzioni di ampia portata. Questi due paesi dell’UE attualmente ricevono ancora gran parte del loro fabbisogno petrolifero dalla Russia e, a causa della mancanza di accesso al mare, non si vedono nella posizione di sviluppare fonti di approvvigionamento alternative con la stessa rapidità degli altri paesi.

Nuove sanzioni per aziende e privati

Oltre all’embargo petrolifero, la proposta presentata dalle istituzioni competenti dell’Unione Europea prevede anche nuove sanzioni contro le imprese, secondo le informazioni dell’agenzia di stampa tedesca (Dpa). Tra queste ultime c’è la più grande banca russa, Sberbank, così come altre due banche e due stazioni televisive che diffondono deliberatamente disinformazione sulla guerra contro l’Ucraina. Le banche non dovrebbero essere in grado di utilizzare il sistema di comunicazioni finanziarie internazionali Swift.

I responsabili delle atrocità russe nelle città ucraine come Bucha e Mariupol saranno aggiunti all’elenco dell’Unione europea di persone e organizzazioni i cui beni saranno congelati.

Affinché le sanzioni previste entrino in vigore, è ora necessario il consenso dei governi di tutti i 27 paesi dell’UE. Pertanto, i loro rappresentanti permanenti a Bruxelles vogliono avviare le consultazioni mercoledì. Se non ci sono altre grandi obiezioni da parte delle capitali, nei prossimi giorni si potrà prendere una decisione sul divieto.

Habek si aspetta “salti di prezzo”

I cittadini dell’UE possono sostenere costi aggiuntivi significativi, in particolare a causa dell’embargo petrolifero. Il ministro federale dell’Economia Robert Habeck (Verdi) prevede “grandi salti di prezzo”. Uno dei motivi è che il petrolio russo deve essere sostituito con alternative che potrebbero essere più costose di altri paesi. Inoltre, convertire raffinerie e metodi di consegna significa fatica e costi. Ma nessuno osa prevedere quando e quanto più costoso fare rifornimento o riscaldarsi.

Il nuovo pacchetto di sanzioni è il sesto lanciato dalla Commissione dell’Unione Europea e dal Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE). Le misure punitive economiche mirano principalmente ad aiutare a privare la Russia delle risorse finanziarie per continuare la guerra aggressiva contro l’Ucraina.

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