giovedì 11 novembre 2021
I ricercatori ti esortano ad affrettarti
La vaccinazione di richiamo può spezzare la quarta ondata
Gli esperti della Max Planck Society vedono la terza vaccinazione come un’opportunità per rallentare con successo la diffusione del virus. Per fare ciò, però, la metà di coloro che sono già stati vaccinati due volte dovrà scegliere un richiamo – e la campagna di ristoro dovrà accelerare a dismisura.
Scienziati di spicco hanno affermato che vaccinazioni di richiamo rapide per metà della popolazione potrebbero “probabilmente” rompere la quarta ondata di corona. Questo è il risultato centrale di un’analisi in corso pubblicata dalla Max Planck Society di Monaco. Una terza vaccinazione per il 50 per cento delle persone che sono già state vaccinate due volte può compensare “parzialmente” gli effetti epidemiologici negativi dovuti alla percentuale relativamente alta di persone che non erano state precedentemente vaccinate.
Per fare questo, la campagna di ristoro deve progredire molto più velocemente della campagna tedesca per la prima e la seconda vaccinazione in estate. Nella sua dichiarazione, il team internazionale di esperti ha spiegato che a quel tempo non più dell’uno per cento della popolazione veniva vaccinato giornalmente. Questo valore dovrebbe essere attualmente superato. “Quindi aumentare la protezione per i vaccinati tre volte potrebbe limitare rapidamente il rapido aumento di nuove infezioni e quindi ridurre il carico sulle unità di terapia intensiva dei pazienti Covid-19”.
L’analisi epidemiologica proviene da un team di autori guidato dalla ricercatrice di Max Planck Viola Pressmann, i cui risultati sono stati esplicitamente supportati dal Research Community Summit, secondo le loro dichiarazioni. Contemporaneamente alla pubblicazione, Martin Stratmann, presidente della Max Planck Society, ha criticato i governi federale e statale. “I politici avrebbero dovuto reagire molto prima alle chiare analisi della scienza e avrebbero dovuto introdurre normative 2G e 3G coerenti a livello nazionale”.
Secondo i calcoli degli autori, la cosiddetta vaccinazione di richiamo rinnoverebbe la protezione vaccinale, diminuita dopo circa cinque mesi, per le persone che erano state vaccinate due volte, prevenendo così anche le cosiddette violazioni vaccinali. Questo, a sua volta, impedisce al virus di diffondersi ulteriormente. Inoltre, una maggiore protezione vaccinale ridurrebbe ulteriormente il tasso di coloro che dovrebbero essere trattati nell’unità di terapia intensiva dopo un’impennata della vaccinazione dovuta a corsi gravi.
La vaccinazione rafforzata sarà particolarmente importante per la metà più anziana della popolazione e altri gruppi particolarmente vulnerabili. Alla luce dell’attuale rapida diffusione del virus, i ricercatori ritengono che anche ai giovani dovrebbe essere somministrata rapidamente una terza dose, forse anche solo sei mesi dopo il raggiungimento della protezione completa dalla vaccinazione.
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