Questi sette proiettili volarono Alle spalle di Jacob Blake, Molto da vicino, ha riacceso la rabbia antirazzista a Kenosha e in tutto il paese. Ma venerdì, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato che il governo federale non avrebbe perseguito gli agenti di polizia, in particolare il giovane afroamericano che era rimasto paralizzato alle gambe durante l’attacco ed era armato di coltello. A gennaio, lo stato del Wisconsin aveva già abbandonato la sua causa contro la polizia.
“Il ministero ha preso questa decisione perché le prove ottenute non erano sufficienti per dimostrare che l’ufficiale ha usato una forza eccessiva”, si legge in una nota. Da parte sua, lo stato del Wisconsin Particolarmente giustificato La sua conclusione è stata che durante i fatti Jacob Blake ha ammesso di essere armato di coltello, anche se si è rifiutato di sigillarlo, come sostiene l’ufficiale di polizia.
Tre notti di rivolta
Il 23 agosto 2020, Jacob Blake è stato colpito alla schiena diverse volte davanti ai suoi tre figli quando hanno cercato di arrestarlo per violenza domestica. Il video, pubblicato su Internet, ha rinnovato la mobilitazione della polizia contro la violenza tre mesi dopo l’assassinio dell’afroamericano George Floyd, soffocato sotto il ginocchio di un agente bianco a Minneapolis.
Ha provocato tre notti di rivolte nella città di Kenosha nella regione dei Grandi Laghi ed è culminata il 25 agosto. Le persone. Il caso ha portato a una forte mobilitazione nel mondo dello sport, soprattutto con il rinvio di diversi incontri NBA.
Difensiva
A gennaio 2021, Wisconsin State Justice aveva già abbandonato la causa contro gli agenti coinvolti. Michael Growley, un avvocato locale, ha descritto la sparatoria come “autodifesa” perché Jacob Blake “si è opposto all’arresto con un coltello”. Il governo degli Stati Uniti ha ricordato che la polizia federale (FBI) stava indagando se i diritti civili di Jacob Blake fossero stati violati.
Le autorità hanno esaminato diversi documenti, tra cui “rapporti della polizia, dichiarazioni di testimoni, foto, video…”. Ma alla fine, ha detto il dipartimento, “gli alti procuratori federali hanno concluso che non c’erano prove sufficienti per stabilire oltre ogni ragionevole dubbio che Jacob Blake avesse deliberatamente violato i suoi diritti civili”.