A partire dal: 03/04/2023 21:36
La controversa riforma giudiziaria israeliana rimuove altri ostacoli – e la protesta non si è placata nella nona settimana: secondo i resoconti dei media, 160.000 persone sono scese in piazza solo a Tel Aviv.
Decine di migliaia di persone sono scese in piazza in diverse città israeliane per protestare contro la controversa riforma giudiziaria. Sabato sera, nella città costiera di Tel Aviv, c’era una grande folla, alla quale, secondo quanto riferito dai media, hanno preso parte circa 160.000 manifestanti.
Scontri mercoledì
Le proteste sono scoppiate anche in altre città come Haifa e Netanya. Il capo della polizia Kobi Shabtai ha confermato che la strada principale che collega Tel Aviv a Gerusalemme non potrà essere tagliata di nuovo. Violenti scontri sono scoppiati mercoledì durante una protesta a Tel Aviv. Undici manifestanti feriti hanno dovuto essere curati in ospedale e 39 persone sono state arrestate. Ci sono state denunce di violenza eccessiva da parte della polizia.
La riforma giudiziaria procede nonostante le violente proteste di ampie fasce della popolazione. Secondo i piani del governo religioso di destra guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu, in futuro il parlamento dovrebbe poter ribaltare le decisioni della Corte Suprema a maggioranza semplice. Inoltre, i politici dovrebbero avere maggiore influenza nella nomina dei giudici. La proposta di legge potrebbe anche svolgere il ruolo del primo ministro in un processo per corruzione in corso contro Netanyahu da tempo.
Netanyahu si è infuriato mercoledì quando ha paragonato i manifestanti anti-riforma ai coloni violenti che hanno causato il caos dopo un attacco nella città palestinese di Huwwara.
I critici sostengono che la separazione dei poteri è a rischio a causa della riforma. D’altra parte, il governo afferma che la Corte Suprema attualmente esercita troppa influenza politica.
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