Nonostante i suoi 81 anni, il presidente italiano Sergio Mattarella ha un carico di lavoro enorme. Tiene un discorso spettacolare praticamente ogni giorno e la sua importanza supera di gran lunga quella del presidente federale tedesco Frank-Walter Steinmeier, il che può essere spiegato dall’ambiente politico in cui operano. Mentre Steinmeier ha compiti principalmente rappresentativi, Mattarella è un contrappeso personificato al governo di coalizione di destra guidato dal premier Giorgia Meloni.
Sebbene sia praticamente in carica, punta a diventare il leader del suo partito Fratelli d’Italia. La gente lì chiede chi dovresti chiamare un post-fascista. Ancora e ancora, coloro che la pensano diversamente quando si tratta della loro visione del mondo, ad esempio quando si tratta di commemorazioni o migrazioni, sono grati al loro Presidente Mattarella. Poi ha trovato parole più chiare – e costituzionalmente più poteri del capo di stato tedesco.
La nomina di Colosimo è stata una provocazione
Rivediamolo con l’esempio della mafia. Grande evento commemorativo a Palermo per Giovanni Falcone, il più famoso cacciatore di mafia italiano, che il 23 maggio 1992, durante un viaggio privato in Sicilia, venne fatto saltare in aria con le sue guardie del corpo da una bomba piazzata sotto l’autostrada in maniera clandestina – Esso. Così meraviglioso in quel momento.
Pochi mesi dopo, la mafia catturò anche il suo amico e compagno di lunga data, Paolo Porcellino. Fu una grande dimostrazione di potere, ma anche l’inizio della fine dell’onnipotenza di Cosa Nostra. Ora dominano altri gruppi, soprattutto la ‘Ndrangheta calabrese, la criminalità organizzata non è sconfitta.
Per l’anniversario di quest’anno, Meloni ha ora uno stretto compagno a capo della Commissione Antimafia. La commissione, composta da membri di entrambe le Camere, si dedica alla lotta dei politici alla mafia, non sempre scontata. La commissione ha poteri giudiziari e può incaricare la polizia di condurre indagini. Chiunque testimoni davanti al comitato è legalmente obbligato a dire la verità. Una commissione importante, si potrebbe pensare, è apartitica.
In tal senso, è stata una provocazione la nomina della politica di Fratelli d’Italia Chiara Colosimo: una politica locale di 36 anni la cui più grande risorsa è la vicinanza al presidente del Consiglio, che, come lui, è cresciuto nel sobborgo rumeno di Carbatella. Soprattutto, però, ci sono segni di una precedente vicinanza ai circoli terroristici di destra. Una foto la ritrae con Luigi Chiaverdini, condannato per omicidio. Fu anche condannato per la strage alla stazione ferroviaria di Bologna del 1980 in cui morirono 85 persone.
“La separazione delle aziende fa bene alla mafia”
Colosimo nega di essere amico di Ciaverdini. La comunicazione era puramente ufficiale e passava attraverso il suo impegno per la riabilitazione dei detenuti. Ma la sfiducia è stata seminata, e da giorni esponenti dell’opposizione e diverse associazioni di vittime di mafia chiedono alla Meloni di sostituire il loro candidato. Ma non si è scoraggiato, e martedì Colosimo è stato eletto con solo una maggioranza di destra, mentre l’opposizione è uscita dall’aula in segno di protesta. “Scorporare le corporazioni fa bene alla mafia, fa male al Paese. Ne vale la pena, presidente Meloni?” Il politico dell’opposizione Silvio Lai ha commentato.
I vinti ora, spesso, citano il presidente Mattarella, che nell’anniversario dell’assassinio di Falcone definì la mafia “un cancro della società civile”, “un’organizzazione criminale privata di ogni onore e dignità”. L’azione di contrasto alla mafia deve proseguire con dedizione e ancor più determinazione”, ha detto il presidente, parole tanto più importanti visto che anche suo fratello è stato ucciso nel 1980.
Una lezione di Falcone rimane per sempre: “La mafia si può sconfiggere e distruggere”. Una commissione devoluta deve ritrovare quel livello di certezza.