Incendi boschivi a febbraio, bassi livelli dei fiumi, isole raggiungibili a piedi. Francia e Italia stanno vivendo un nuovo fenomeno meteorologico: la siccità invernale.
Non molto tempo dopo l’inizio delle registrazioni, in Francia non pioveva da un buon mese. A Parigi, la stagione secca influisce principalmente sulla qualità dell’aria. C’è sempre un allarme particolato. Gli effetti sulla terra sono profondi: i fiumi si prosciugano, i laghi e le dighe affondano e le piante muoiono.
Nel massiccio delle Carnieres, ai piedi dei Pirenei, muoiono in pieno inverno lecci, pini d’Aleppo e olivastri, tutti alberi considerati particolarmente resistenti. In caso di incendio boschivo, l’incendio può propagarsi molto rapidamente. Già a febbraio 60 ettari di vegetazione sono bruciati vicino a Perpignan, un periodo molto precoce per un incendio boschivo.
L’acqua è sempre abbondante in Francia. Il paese è attraversato dai possenti fiumi Loira, Senna e Rodano. Le Alpi ei Pirenei stanno piovendo nuvole. Il presidente Emmanuel Macron sta ora preparando i cittadini ad altre condizioni: “I giorni degli attacchi sono finiti”, ha detto nel fine settimana. “Il Paese deve occuparsi di acqua ed energia”. Mercoledì il governo ha invitato i capi delle regioni a prendere “misure straordinarie”: in alcuni dipartimenti meridionali è vietato annaffiare giardini e stadi sportivi, riempire piscine o lavare auto – una restrizione senza precedenti per il periodo dell’anno. Nel dipartimento del Var, nel sud della Francia, il comune di Galien ha già vietato la costruzione di nuove piscine per i prossimi cinque anni a causa della scarsità d’acqua. “Questo stile di vita si basa su acqua abbondante e perenne”, ha detto Meyer.
Nel nord Italia, i livelli dell’acqua nei fiumi e nei laghi sono più bassi che mai. “Il Po, la fonte della nostra agricoltura nel nord Italia, è a un livello molto basso, in alcuni punti tre metri al di sotto del normale”, afferma l’esperto agrario Francesco Giardina. Dopo un’estate molto secca, i contadini speravano che l’inverno portasse pioggia e neve in modo che i bacini si riempissero un po’. Il Lago di Garda e il Lago Maggiore sono al 39% dei loro livelli normali per questo periodo dell’anno. Sulla costa occidentale vicino a Manerba di Garda è attualmente possibile raggiungere a piedi l’Isola dei Conigili, cosa impossibile quando il livello dell’acqua è normale. A Venezia ci sono gondole sulla terraferma lungo piccoli canali.
Oltre all’agricoltura, anche le centrali idroelettriche sono interessate. A causa della mancanza d’acqua, alcune centrali del Trentino non possono funzionare. I bacini idrici in Trentino sono pieni solo al 34 per cento. I politici italiani hanno infatti capito che bisogna agire. Il governo di Mario Draghi, in carica fino a ottobre, ha finanziato la costruzione di 10.000 bacini per immagazzinare l’acqua piovana. Per questo si stimano 3,2 miliardi di euro fino al 2030.
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