Lacune nell’accordo sugli ostaggi tra Israele e Hamas

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Edoardo Borroni
Edoardo Borroni
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HSono bastate meno di ventiquattr’ore perché si manifestassero i primi problemi nell’attuazione del previsto accordo sullo scambio di prigionieri tra Israele e Hamas. Mercoledì intorno alla mezzanotte il governo israeliano ha inviato un breve messaggio del consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi. Ha detto che il rilascio dei primi ostaggi nella Striscia di Gaza non avverrà “prima di venerdì”. Non è stata fornita alcuna motivazione. Proprio la notte prima, il governo israeliano aveva approvato l’accordo mediato da Qatar ed Egitto, che prevede uno scambio di prigionieri, un cessate il fuoco e la consegna di aiuti umanitari alla Striscia di Gaza. L’inizio dell’attuazione è previsto giovedì mattina. Giovedì pomeriggio il Qatar ha annunciato che l’inizio del cessate il fuoco sarà rinviato a venerdì mattina, a partire dalle sette del mattino.

Cristiano Mayer

Corrispondente politico per il Medio Oriente e l’Africa Nordorientale.

C’erano diverse spiegazioni su come si fosse verificato questo improvviso ritardo. I media israeliani hanno riferito questa mattina che i negoziatori israeliani, David Barnia e Nitzan Alon, “hanno scoperto delle lacune nell’accordo” durante i colloqui in Qatar. Circoli intermediari nello Stato del Golfo hanno riferito alla FAZ che il motivo erano “problemi tecnici” e la compilazione di elenchi di persone. Secondo l’accordo, i 50 ostaggi israeliani rapiti nella Striscia di Gaza il 7 ottobre verranno rilasciati in piccoli gruppi nell’arco di quattro giorni, mentre Israele vuole liberare contemporaneamente 150 prigionieri palestinesi. Da entrambe le parti ci sono bambini, giovani e donne.

Disaccordi sul ruolo della Croce Rossa?

Le informazioni ricevute dal Qatar sono coerenti con un rapporto della radio israeliana Kan. Giovedì pomeriggio i membri del Consiglio dei ministri sono stati informati che in Qatar continuano i negoziati su alcuni punti di accordo. Secondo il rapporto, la questione era legata alla formazione della lista degli ostaggi e alle procedure per il loro rilascio. Ad esempio, la questione se la consegna avverrà tramite la Croce Rossa o se gli ostaggi verranno consegnati direttamente in Egitto tramite Hamas.

Anche l’Agence France-Presse, citando un funzionario palestinese, ha riferito che ci sono disaccordi riguardo al ruolo della Croce Rossa. Mercoledì sera il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che l’accordo prevede anche che i dipendenti dell’organizzazione possano visitare gli ostaggi. Le loro famiglie lo chiedono da tempo. Tuttavia non è ancora chiaro quando ciò avverrà e se ciò dovrà valere anche per gli ostaggi che verranno rilasciati nei prossimi giorni. Il Wall Street Journal ha scritto che Hamas non ha fornito alcuna informazione sullo stato di salute di questo gruppo di persone.

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