Le bevande calde riducono il rischio di Alzheimer

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Saveria Marino
Saveria Marino
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Si dice che il consumo moderato di espresso aiuti a ridurre il rischio di demenza. Ciò è dimostrato dai risultati dello studio.

La malattia di Alzheimer è la forma più comune di demenza. Nelle persone colpite, la cosiddetta proteina tau nel cervello cambia e si deposita nei neuroni responsabili della comunicazione tra le cellule. Questi oggetti poi perdono forma e funzione e si disintegrano completamente nel tempo. Ciò porta a sintomi tipici come perdita di memoria, deterioramento cognitivo e crescenti problemi nell’affrontare la vita quotidiana. Tuttavia, alcuni fattori, come una dieta sana, l’esercizio fisico e le interazioni sociali, aiutano a ridurre il rischio di demenza. Anche bere l’espresso dovrebbe avere un ruolo.

L’espresso contro l’Alzheimer: secondo uno studio consumare una bevanda calda può ridurre il rischio di svilupparla

In uno studio i ricercatori hanno esaminato se i singoli componenti dell’espresso impedissero la deposizione delle proteine ​​tau, come avviene nel morbo di Alzheimer. ©Creasta/Imago

Il caffè non solo aiuta a perdere peso, ma ha anche molti effetti benefici per la salute. Ad esempio, si dice che la stimolazione comune riduca il rischio di ictus. I ricercatori hanno anche scoperto che l’espresso e il caffè hanno effetti positivi sulla salute del cervello, riducendo così il rischio di malattia di Alzheimer. Perché secondo una rivista specializzata l’espresso fa effetto Giornale di agricoltura e chimica alimentare pubblicato StareLe proteine ​​non si aggregano più e quindi viene impedita la deposizione delle proteine ​​tau.

Per il loro studio, gli scienziati hanno prodotto un espresso da chicchi macinati di caffè Arabica e Robusta. Per verificare se i singoli componenti impediscono la deposizione delle proteine ​​tau, è stata poi analizzata la composizione chimica. Le sostanze prese di mira erano caffeina, genisteina, teobromina e trigonilina. Sono stati osservati fino a 40 ore con proteine ​​tau chimicamente modificate, che in questa forma possono portare alla malattia di Alzheimer.

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Il caffè espresso non solo riduce il rischio del morbo di Alzheimer, ma anche quello del morbo di Parkinson

I risultati dello studio hanno dimostrato che la caffeina e la genisteina in particolare fanno sì che le proteine ​​smettano di aggregarsi. Secondo i ricercatori, il consumo moderato di caffè espresso può aiutare a rallentare la progressione della malattia di Alzheimer. Inoltre, si dice che l’espresso ritardi anche la progressione della malattia di Parkinson.

Questo articolo contiene solo informazioni generali sull’argomento sanitario in questione e non è quindi destinato all’autodiagnosi, al trattamento o alla terapia. Non sostituisce in alcun modo la visita del medico. Sfortunatamente, il nostro team editoriale non può rispondere a domande individuali sulle immagini cliniche.

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