Secondo Christian Lindner, l’inflazione è più persistente di quanto ipotizzato. “Ora bisogna fissare le priorità politiche”, ha fatto appello al semaforo il ministro delle finanze.
Secondo il ministro delle finanze Christian Lindner (FDP), i tedeschi devono essere preparati a ulteriori aumenti dei prezzi. “L’inflazione è una bestia dura”, ha detto Lindner lunedì al ricevimento annuale dell’Associazione delle banche tedesche (BdB) a Berlino.
La cosa più importante è mantenere bassa l’inflazione, sia attraverso azioni decisive da parte delle banche centrali sia attraverso politiche corrispondenti da parte degli Stati. “La politica fiscale non dovrebbe entrare in conflitto con la politica monetaria”, ha affermato Lindner, rilevando anche il desiderio di una maggiore spesa pubblica e il dibattito sul bilancio federale 2024, che deve ancora essere determinato.
La politica monetaria significa spazio di manovra per la Banca centrale europea (BCE). Può restringere il denaro in circolazione attraverso tassi di interesse più elevati e vendere titoli di stato e quindi contrastare l’inflazione. La politica fiscale, d’altra parte, descrive la spesa pubblica, e qui si applica quanto segue: se un paese tiene insieme i suoi soldi e li distribuisce meno ai cittadini – ad esempio attraverso sussidi governativi – questo può anche avere l’effetto di frenare l’inflazione.
La coalizione continua a discutere il bilancio dello Stato
Il motivo: se le famiglie private hanno meno soldi, le aziende non possono più pagare così facilmente con prezzi elevati, perché i clienti stanno finendo.
Alla luce di questo ragionamento, la preparazione del bilancio statale per il 2024, di cui la Traffic Light Coalition discute da settimane, è ora una cartina di tornasole, ha affermato Lindner. “Vanno ora fissate le priorità politiche”, ha proseguito il ministro delle Finanze nel suo intervento.
Lindner rifiuta il piano del sindacato per tasse più alte
Allo stesso tempo, Lindner ha nuovamente respinto le richieste di aumento delle tasse: “Un aumento della pressione fiscale sarebbe un attacco alla ripresa economica del nostro Paese”.
Ritiene inoltre sbagliata la nuova idea del sindacato di alzare l’aliquota massima per i più ricchi per esentare la classe media: “Chiunque pensi di poter livellare la classe media aumentando l’aliquota massima deve accettare che da un reddito imponibile di 80.000 euro l’anno, l’aliquota fiscale massima dovrebbe essere del 57 per cento”.
Per fare un confronto: attualmente, l’aliquota fiscale massima, la cosiddetta imposta sul patrimonio, del 45 per cento entra in vigore solo a partire da un reddito di 277.826 euro all’anno.
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Non ci sono rischi per le banche tedesche
L’altro tema dominante della serata sono stati i timori per la stabilità delle banche e del sistema finanziario. Qui Lindner affermava che non c’era una crisi sistemica in Germania, ma solo problemi nei singoli istituti all’estero.
Il capo della Banking Association, Christian Swing, che è anche capo della Deutsche Bank, ha affermato che i recenti timori per il fallimento della banca della Silicon Valley negli Stati Uniti sono infondati. Non ci sono somiglianze tra i problemi delle banche regionali statunitensi, del Credit Suisse svizzero e degli istituti tedeschi o europei. Le banche locali hanno validi modelli di business a lungo termine.