Poche settimane fa, il Parlamento europeo ha deciso di eliminare gradualmente i motori a combustione entro il 2035. L’Italia è favorevole al cambiamento.
In vista della riunione dei ministri dell’Ambiente dell’UE martedì, l’Italia ha proposto di posticipare l’embargo sui motori a combustione di cinque anni fino al 2040. L’Italia ha il sostegno di Bulgaria, Portogallo, Romania e Slovacchia, secondo uno studio presentato venerdì agli ambasciatori dell’UE in 27 Stati membri. Per una maggioranza nel consiglio, il voto della Germania è fondamentale: il governo federale non ha ancora preso una posizione comune.
L’Italia propone di ridurre le emissioni di COA delle auto nuove del 90% dal 100% entro il 2035. Raggiungere zero emissioni entro il 2040. Inoltre, devono esserci regole speciali per i cosiddetti combustibili elettrici, combustibili sintetici.
“Costi alti e inutili sbilanciati”
Roma indica “costi proporzionalmente elevati e inutili per l’industria automobilistica e per i consumatori”. Per ottenere un traffico automobilistico senza emissioni di CO₂ è necessario superare molti ostacoli; Ad esempio, Roma cita l’espansione delle infrastrutture di ricarica, la produzione di batterie, le tecnologie più economiche e gli incentivi agli acquisti dei consumatori.
La votazione del Consiglio Ambiente di martedì si svolgerà a maggioranza qualificata. Gli Stati possono bloccare il disegno di legge se rappresenta più del 35 per cento della popolazione dell’UE. Se la Germania si fosse ritirata, sarebbe stato dato per scontato: con l’Italia e gli altri quattro paesi, avrebbe raggiunto oltre il 35 per cento. Se il Consiglio per l’ambiente respingerà il divieto dei motori a combustione dal 2035, la Repubblica ceca, che assumerà la presidenza del consiglio da luglio, dovrà scendere a compromessi con la commissione e il parlamento in autunno.