“Non capisco perché…”: il tifoso lancia fiches a Pogacar e Vingegaard sulla salita finale

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Benigna Baresi
Benigna Baresi
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“Non capisco perchè …”
Il tifoso lancia le fiches a Pogacar e Vingegaard sulla salita finale

Gli incidenti che coinvolgono gli spettatori si verificano ripetutamente nelle gare ciclistiche, anche durante la 14a tappa del Tour de France. Durante la salita finale, un tifoso ha lanciato del cibo ai leader Tadej Pogacar e Jonas Wengegaard.

Un tifoso che lanciava fiches ha messo in difficoltà i migliori corridori della 14a tappa del Tour de France. Il rimorchio si era messo al lato della strada durante la salita finale verso la stazione sciistica di Pla d’Adet, lanciando gettoni prima al leader Tadej Pogacar e infine al suo inseguitore Jonas Vingegaard. Un video della campagna circola sulla piattaforma X.

“Ci sono stati molti fischi e qualcuno mi ha lanciato delle patatine. Ho sentito che è successo anche a Tadej. È un po’ strano”, ha detto Vingegaard, e ha lanciato un messaggio a tutti i tifosi: “Restate in strada e fate il tifo”. tutti. Non c’è motivo di fischiare.” “I fischi, non capisco perché vai a una gara ciclistica e fischi le persone e gli lanci le patatine.”

La polizia ha indagato su azioni simili in passato. In primavera è stata avviata un’indagine contro una donna che aveva lanciato un cappello di stoffa davanti alla bici del leader Mathieu van der Poel nella classica Parigi-Roubaix. Poi si è consegnata alla polizia.

Nel tour del 2021, una donna ha provocato una caduta di massa portando per strada un cartello per salutare i suoi nonni. Lo specialista tedesco delle cronometro Tony Martin ha toccato il contrassegno di cartone ed è caduto, portando con sé diversi corridori. La donna è stata condannata ad una multa di 1.200 euro.

Nel caso di un lanciatore di chip non potrà essere avviata alcuna indagine. Questa misura non ha impedito ai guidatori di rimanere permanentemente invalidi e non vi è stato alcun pericolo. Gli organizzatori dei tour hanno adottato diverse misure in passato per prevenire azioni così spiacevoli e per creare una maggiore distanza tra professionisti e fan. L’ultimo chilometro dell’accesso alla montagna è recintato, mentre nelle altre zone di arrampicata gli spettatori sono trattenuti da una corda tesa e da una massiccia presenza di polizia.

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