Perché dovremmo finalmente incontrare gli animali all’altezza degli occhi?

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Saveria Marino
Saveria Marino
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Scimmie, uccelli e maiali abitano mondi di emozioni e pensieri più ricchi di quanto pensassimo possibile per gli animali. Anche gli scarafaggi hanno una personalità: le nuove scoperte scientifiche stanno sconvolgendo la nostra visione presuntuosa del mondo.

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Ratti che provano compassione. Pipistrelli che mantengono le amicizie. Uccelli che leggono nel pensiero. Coleotteri che guardano il mondo con ottimismo. Le api utilizzano strumenti. Gli animali sono così diversi da quello che pensavamo prima? Più intelligente e più sensibile? Sembra che sia così. “La contraddizione tra guidato dalla mente Homo sapiens “Un animale guidato dall’istinto, che è stato a lungo considerato una certezza, semplicemente non esiste”, afferma il biologo Norbert Sacher. Lo sviluppo del comportamento, della personalità, del pensiero e dei sentimenti degli animali è influenzato dagli influssi ambientali, dalla socializzazione e dalla persistenza costante. per imparare.

“Ci stiamo avvicinando agli animali”, afferma Sachser, professore a Münster e pioniere della biologia comportamentale in Germania. “Ci sono molti più esseri umani negli animali di quanto avremmo potuto immaginare solo pochi anni fa”. Come ritiene il biologo cognitivo Ludwig Huber, che dirige l’Istituto di ricerca interdisciplinare per le relazioni uomo-animale di Vienna, “non esistono confini netti tra la mente umana e il modo in cui pensano gli animali”. Gli scienziati di tutto il mondo stanno giungendo a conclusioni simili. Nelle istituzioni, da Berlino a Lipsia, e dall’Ohio a Oakland, i ricercatori stanno radicalmente mettendo in discussione le vecchie certezze.

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