La liberazione dei rapiti è considerata un importante obiettivo di guerra per Israele. Si ritiene che circa 120 persone siano ancora detenute nella Striscia di Gaza. Nessuno sa quanti di loro siano vivi, a quanto pare nemmeno gli stessi rapitori.
A più di otto mesi dall’attacco a Israele, il movimento islamico Hamas afferma di non sapere quanti ostaggi ritenuti presenti nella Striscia di Gaza, di cui circa 120, siano ancora vivi. Il portavoce di Hamas Osama Hamdan ha detto in un’intervista al canale televisivo americano CNN: “Non lo so”.
Proprio sabato, i soldati israeliani hanno rilasciato quattro ostaggi di Hamas in un’operazione militare su larga scala nella Striscia di Gaza. Secondo le informazioni dell’autorità sanitaria controllata dall’organizzazione terroristica – la cui autenticità non può essere verificata in modo indipendente – 274 palestinesi sono stati uccisi.
Chiedono i manifestanti Salvataggio di ostaggi
In Israele molte persone sono scese in piazza per mesi, chiedendo che il governo del primo ministro Benjamin Netanyahu compisse maggiori sforzi per riportare tutti gli ostaggi in patria. Gli ostaggi svolgono un ruolo importante anche nei negoziati indiretti per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas.
Un piano presentato dal presidente americano Joe Biden prevede inizialmente un cessate il fuoco temporaneo durante il quale verranno rilasciati le donne, gli anziani e i malati ostaggi israeliani. In cambio, i palestinesi imprigionati in Israele verranno rilasciati. Nella fase successiva i combattimenti termineranno definitivamente e gli ostaggi rimasti verranno rilasciati. Secondo il progetto, la ricostruzione della Striscia di Gaza dovrà iniziare nella fase finale.
La guerra in Medio Oriente è stata innescata dal peggior massacro della storia di Israele, che ha ucciso più di 1.200 persone, compiuto il 7 ottobre dai terroristi di Hamas e da altri gruppi estremisti. Nella Striscia di Gaza sono stati rapiti più di 250 ostaggi. Si teme che gran parte dei 120 ostaggi che potrebbero essere ancora detenuti nella Striscia di Gaza non siano più vivi.
“Fanatico di alcol esasperantemente umile. Praticante di birra impenitente. Analista.”