L’altro giorno un quotidiano italiano ha chiesto: “Le spiagge sono politicamente di destra o di sinistra?” Sembra strano, ma l’intera storia è strana. Aleggia intorno alle spiagge italiane, queste strisce da sogno in blu. Il paese è benedetto con migliaia di miglia. Appartengono allo stato, cioè a tutti i cittadini – in effetti. In realtà, però, le spiagge sono spesso piccoli domini privati, ereditati da generazioni, da recinzioni o muri. Anche quello è un mento.
Il governo rilascia permessi di utilità ai cosiddetti operatori del Lido fare il bagno, Con un piccolo contributo: pochi euro al metro quadro, anche nei posti migliori. Sul totale di 26.689 licenze rilasciate, 21.581 costano meno di 2500 euro. Per anno. Il governo prende solo poco più di cento milioni di euro. Ora, se ci pensi fare il bagno Guadagna 15 miliardi di euro all’anno affittando i loro costosi lettini, cabine e ombrelloni e il calcolo viene fatto rapidamente dalla ristorazione. Questo è un grosso problema.
L’uomo d’affari Flavio Priador, che in precedenza possedeva la Formula 1 Zambano e ora discoteche su tutti i tipi di spiagge, una volta ha sostenuto un aumento del prezzo delle licenze. “Costano pochissimo”, ha detto, notevolmente virtuoso. Ad esempio, la sua “Twiga Beach” a Forte dei Marmi ha un reddito annuo di quattro milioni di euro, ma per questo paga solo 17.619 euro di affitto allo Stato. “Penso che 100.000 euro sarebbero giusti”. Colleghi fare il bagno Non sembrava così divertente. Sostengono di aver sempre investito molto nel loro bagno, per favore, tutto dovrebbe essere sempre uguale. Alcune famiglie hanno ottenuto la licenza dall’inizio del secolo scorso. Senza un bando di gara, il governo lo aggiorna sempre automaticamente. Così crescono le dinastie.
Nel 2006, Bruxelles ha deciso che non avrebbe più funzionato da nessuna parte nell’UE. La direttiva 123, nota anche come “Direttiva Polkstein”, stabilisce che le licenze per le spiagge devono essere promosse a livello internazionale. L’eccitazione era alta. Ma poiché la politica italiana è sempre stata piccola quando osteggiata da potenti corporazioni, l’Italia non ha ancora attuato la regola.
Matteo Salvini del Legau di destra si è trasformato in avvocato della Gilda e ha trovato nuovi elettori. Lo giurano: tre anni fa, quando Salvini governava con Zinc Stell, la Roma ha allungato velocemente tutte le concessioni fino al 2033 di quindici anni. Nessuno la vede come una calunnia, nemmeno la sinistra. Nonostante i solleciti da Bruxelles. Il diritto di difendere mercati competitivi e senza restrizioni secondo gli standard convenzionali e la sinistra di difendere le spiagge libere, tutti uniti per le offerte. fare il bagno. Dalla riforma si è ritirato anche il presidente del Consiglio Mario Draghi.
Ma ora la Corte Suprema d’Italia ha deciso: entro la fine del 31 dicembre 2023 scadranno tutte le licenze e in Italia si applicherà l’Ordinanza 123. A meno che i re della costa non abbiano alzato barriere con Salvini come leader della rivoluzione.