Anche l’attacco russo all’Ucraina sta avendo un impatto crescente sulla scienza. Diversi progetti a cui partecipano al momento ricercatori russi sono stati sospesi.
BILD offre una panoramica.
Già il 25 febbraio, appena un giorno dopo l’attacco, il famoso Massachusetts Institute of Technology (MIT) negli Stati Uniti ha interrotto la sua cooperazione con lo Skolkovo Institute of Technology and Science di Mosca. L’obiettivo principale era supportare le startup.
All’inizio di marzo la Commissione dell’Unione Europea ha escluso la Russia dal programma di ricerca Horizon Europa. Il progetto ha lavorato per promuovere la ricerca e l’innovazione.
Molti progetti sono stati sospesi
Poi è successo in rapida successione! Di conseguenza, le organizzazioni di ricerca tedesche hanno sospeso i loro progetti congiunti con la Russia. Questi includono la Fondazione tedesca per la ricerca (DFG), il Centro aerospaziale tedesco (DLR) e la Max Planck Society. Risultato: dati, campioni e dispositivi non vengono più scambiati. Martin Stratmann, presidente della Max Planck Society ha scritto: “Purtroppo la situazione attuale non ci lascia scelta. Pertanto, la Germania applicherà sanzioni anche nel campo della ricerca per rispondere all’attuale aggressione del regime russo.
E il DLR tedesco della NASA ha dichiarato: “La cooperazione con le istituzioni russe su progetti in corso o pianificati cesserà. Non ci saranno nuovi progetti o iniziative con istituzioni in Russia”.
Il Centro Ricerche del CERN sta andando per la sua strada. Il Center for Particle Physics vuole revocare lo status di osservatore per la Russia. Attualmente più di mille fisici russi coinvolti nei progetti del CERN possono continuare.
I viaggi nello spazio sono particolarmente colpiti
Nel campo dei viaggi spaziali, la cooperazione si è già interrotta a livello europeo. L’Agenzia Spaziale Europea aveva già interrotto il progetto Exo-Mars: il rover Rosalind Franklin Mars avrebbe dovuto infatti essere portato su Marte quest’anno con l’assistenza russa. Non ne verrà fuori nulla ora (riferito BILD).
Solo la cooperazione tra Occidente e Russia sulla Stazione Spaziale Internazionale è proseguita senza ostacoli, nonostante gli avvertimenti russi. La NASA ha recentemente annunciato che l’astronauta statunitense Mark Vande Hee tornerà sulla Terra dalla Stazione Spaziale Internazionale in una capsula russa Soyuz come previsto alla fine di marzo. Atterrerà in Kazakistan, vicino al Cosmodromo di Baikonur in Russia.
Anche il ricercatore climatico di fama mondiale Mujib Latif (Università di Kiel), presidente del Club della Società tedesca di Roma e presidente dell’Accademia delle scienze di Amburgo, ha un’opinione chiara in merito. Latif dice a BILD: “Penso che non dovremmo sacrificare tutto solo per il bene dell’economia, non solo in termini di Russia, ma anche in termini di altre dittature come la Cina. Persone come Putin o Xi Jinping non credono nella libertà , democrazia e diritti umani. Dovrebbero. Alla fine ce ne rendiamo conto, altrimenti mettiamo a rischio la nostra libertà e diventiamo aperti al ricatto”.
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