giovedì 02 dicembre 2021
Il relatore va alla fine dell’anno
Ancora una volta fermento nel team Kamala Harris
Numeri negativi nei sondaggi, mancanza di profilo e tumulto nei tuoi ranghi: questi sono tempi difficili per il vicepresidente degli Stati Uniti. Poco dopo la partenza del suo direttore delle comunicazioni, la portavoce Kamala Harris ha lasciato lo staff del Partito Democratico.
La squadra del vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris è irrequieta. La Casa Bianca ha annunciato su richiesta, tra sondaggi di opinione negativi e titoli di notizie negative, che la portavoce di Harris, Simone Sanders, avrebbe lasciato il suo incarico alla fine dell’anno. Ha detto che Harris e il presidente Joe Biden sono grati per il lavoro di Sanders durante la campagna presidenziale e il suo primo anno al governo. È un membro importante della Casa Bianca e ci mancherà.
Solo due settimane fa si è saputo che il direttore delle comunicazioni di Harris, Ashley Etienne, La squadra partirà a fine annoPer dedicarsi ad altri compiti. Il cambiamento arriva in un momento difficile per Harris: il vicepresidente di Biden è alle prese con il calo dei voti di approvazione da mesi. Recentemente, sono aumentate anche le segnalazioni dei media di frustrazione e disfunzioni nella squadra di Harris.
Nel complesso, i primi mesi in carica non sono andati bene per il democratico. La 57enne è stata inizialmente incoraggiata freneticamente come prima donna e prima donna di colore a ricoprire la carica di vicepresidente degli Stati Uniti. Tuttavia, non è ancora riuscita a sviluppare il suo profilo. Nelle prime settimane della nuova amministrazione, Harris non è apparso affatto nella sostanza. Ha finito per incaricare Biden di diverse questioni molto complesse, tra cui il contenimento dell’immigrazione illegale. Harris non è riuscito a segnare qui, ma ha commesso diversi errori ed è rimasto generalmente visibile.
La portavoce della Casa Bianca Jen Psaki ha cercato di dissipare qualsiasi impressione di problemi sulla squadra di Harris. Psaki ha affermato che lavorare a una campagna presidenziale e al primo anno di formazione del nuovo governo è gratificante ma anche molto stressante. È un processo “normale” per alcuni dipendenti dedicarsi a nuovi compiti dopo questi anni intensi e decidere di dormire di più e avere più tempo per le faccende private.
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