Un gruppo di astronomi ha avvistato per la prima volta una misteriosa macchia scura sul pianeta Nettuno dalla superficie terrestre. Il team ora scrive che l’analisi del Very Large Telescope (VLT) dell’Osservatorio Europeo Australe ha fornito dati che i telescopi spaziali non potevano fornire. Inoltre, è stato scoperto un punto luminoso precedentemente sconosciuto. Si tratta di “un tipo di nube rara, profonda e luminosa che non è mai stata identificata prima, nemmeno dallo spazio”, ha affermato Michael Wong dell’Università della California, Berkeley. Nel complesso, il lavoro mostra anche quanto siano stati efficienti i nostri osservatori negli ultimi decenni.
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Macchie misteriose sui pianeti gassosi
Le grandi macchie sono un fenomeno frequentemente osservato nelle atmosfere dei pianeti giganti. Lo spiega l’ESO Ci ricorda la Grande Macchia Rossa su Giove. Si tratta però solo dei più famosi rappresentanti simili, che furono poi scoperti altrove. Già nel 1989 la sonda Voyager 2, durante il suo passaggio ravvicinato a Nettuno, rilevò lì una macchia scura, che scomparve nuovamente qualche anno dopo. L’astronomia è ancora interessata al significato esatto di questi fenomeni, che sono di breve durata per gli standard astronomici. E l’analisi della nuova posizione su Nettuno può ora aggiungere un altro pezzo al puzzle.
Il gruppo di ricerca guidato da Patrick Irwin dell’Università di Oxford è riuscito ad escludere l’ipotesi che queste macchie di Nettuno siano causate dal rilassamento delle nuvole del gigante di ghiaccio. Invece, i dati raccolti dal Very Large Telescope indicano che le macchie scure sono causate da particelle di aria scura sotto lo strato di foschia visibile come ghiaccio e foschia mescolati nell’atmosfera di Nettuno. Ciò è stato determinato utilizzando il Multi-Unit Spectral Explorer (MUSE) del VLT, che fornisce lo spettro 3D e quindi consente analisi non possibili utilizzando i dati provenienti da strumenti nello spazio.
Questo è ora iniziato sulla rivista scientifica Nature Foglie distinte Secondo quanto rilevato dal telescopio spaziale Hubble la macchia scura nell’atmosfera di Nettuno. Era il 2018 e il team di Irwin ha subito iniziato a studiarlo dalla superficie utilizzando gli strumenti più potenti dell’ESO. L’approccio espande “la capacità del genere umano di osservare l’universo in un modo sorprendente”, afferma Wong, che ci ha lavorato. Inizialmente le macchie potevano essere viste solo in situ, poi con Hubble dall’orbita terrestre e ora dall’esterno della Terra.
(oh)
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