Il Ministero degli Affari Esteri ha approvato il finanziamento di un’associazione per promuovere il soccorso civile in mare. Nel Mediterraneo i sistemi sono sempre più sotto pressione.
A partire dal prossimo anno, il governo federale finanzierà un’associazione a sostegno del soccorso marittimo privato nel Mediterraneo. L’associazione United4 Rescue riceverà due milioni di euro nel prossimo anno, come si evince dalla versione definitiva del bilancio per il 2023, deciso venerdì mattina dalla commissione Bilancio. Due milioni di euro affluiranno in ciascuno degli anni successivi.
Nel frattempo, la coalizione di governo di destra a Roma ha minacciato di repressione coloro che hanno salvato le Marittime. “Ci saranno sicuramente nuove misure”, ha detto il premier Georgia Meloni.
L’Italia ha impedito lo sbarco
In una conferenza stampa, a Meloni è stato chiesto se l’Italia stesse pianificando operazioni e volesse arrestare navi di organizzazioni internazionali che non rispettavano le regole italiane. Il politico di destra non ha affrontato specificamente questo problema e non ha fornito alcun dettaglio.
All’inizio di questa settimana, il nuovo governo ha inizialmente vietato a due organizzazioni – la tedesca SOS umanitaria e Medici senza frontiere – di consentire a tutti i migranti soccorsi di sbarcare dalle loro navi nel porto di Catania. Questo è successo solo quando il dipartimento della salute ha inviato coloro che sono rimasti sulle navi per motivi medici. Una nave appartenente all’organizzazione SOS Méditerranée, “Ocean Viking”, non è stata autorizzata ad entrare nelle acque italiane ed è stata inviata in Francia. Per saperne di più qui.
L’associazione sponsorizzata non gestisce navi di soccorso
Jamila Schafer (Verdi), la politica di bilancio responsabile del bilancio del Ministero degli Esteri federale, ha dichiarato all’agenzia di stampa AFP: “Non accettiamo i morti nel Mediterraneo, ma un semaforo sottolinea l’importanza del rispetto del diritto europeo. Umanitario aiuto.” Con United4Rescue, una “ampia coalizione di chiesa, imprese e società civile” è sostenuta da “finanziamenti significativi”.
L’esperto di diritti umani dell’SPD Derya Türk-Nachbaur ha spiegato che il sostegno del governo tedesco “è un segnale importante in un momento in cui le violazioni della legge alle frontiere esterne dell’UE e la criminalizzazione del salvataggio di vite umane sono purtroppo in cima all’agenda”. Secondo lei, “è ovvio che salvare vite non è un crimine ma un dovere umanitario”.
A United4Rescue partecipano, tra gli altri, Medici Senza Frontiere, Compact, varie associazioni Caritas e Diaconie e la Confederazione dei sindacati tedeschi, oltre alla Chiesa evangelica e numerose parrocchie in Germania. Ad esempio, l’associazione finanzia le attrezzature ei costi di impiego per l’acquisto e la sostituzione delle navi di soccorso. Tuttavia, non gestisce le proprie navi di salvataggio.
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