I pianeti si formano in dischi di materiale che circondano le giovani stelle. Ma cosa succede esattamente lì? Un telescopio spaziale ha ora osservato un meccanismo importante.
Washington, D.C. – La ricerca ha una teoria relativamente ben sviluppata, Come si formano i pianeti?. Grazie al James Webb Telescope (JWST), i ricercatori possono ora confermare una parte importante di questa teoria. Il telescopio spaziale James Webb ha osservato grandi quantità di vapore acqueo freddo nella regione interna dei dischi protoplanetari. Gli esperti concludono che le rocce ghiacciate che migrano verso l’interno dalle regioni esterne del disco sono i “nuclei della formazione del pianeta”.
Per capire come la ricerca è arrivata a questo, è necessario conoscere la teoria esistente sulla formazione planetaria. Tutto è collegato al cosiddetto disco protoplanetario che circonda la giovane stella. È costituito da rocce di diverse dimensioni che orbitano attorno alla stella. I pezzi nella zona più esterna del disco vengono congelati. Questi ghiaccioli migrano lentamente verso l’interno verso la stella a causa dell’attrito nel disco di gas.
Il telescopio spaziale James Webb monitora la formazione planetaria
Se pezzi di roccia ghiacciata migrano al di sopra della cosiddetta “linea della neve” e si spostano in aree dove il clima è caldo, il loro ghiaccio si trasforma in vapore acqueo e ne rilascia grandi quantità. Questo è esattamente ciò che è stato osservato dal Large Space Telescope gestito dalla NASA, dall’ESA e dall’Agenzia spaziale canadese.
“Webb ha finalmente scoperto la relazione tra il vapore acqueo nel disco interno e i pezzi di ghiaccio che si allontanano dal disco esterno”, afferma il responsabile dello studio Andrea Panzati della Texas State University. “Questa scoperta apre prospettive entusiasmanti per lo studio della formazione dei pianeti rocciosi utilizzando il WEB”.
Visione dell’universo: i pianeti si formano in un disco protoplanetario
ricorda in uno la sua coautrice Colette Salek (Vassar College). avviso Abbiamo da molto tempo un “quadro molto coerente della formazione dei pianeti”. “È come se esistessero regioni isolate da cui si sono formati i pianeti”, spiega. Il ricercatore prosegue: “Ora abbiamo già le prove che queste regioni possono interagire tra loro. Si dice che questo sia qualcosa che sia accaduto anche nel nostro sistema solare.
I risultati dello studio sono stati Nella rivista specializzata Lettere del diario astrofisico pubblicato. (fattura non pagata)
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