Insiste
Secondo i ricercatori, la materia oscura può comportarsi in modo simile alle onde dell’oceano. Questa scoperta potrebbe aprire la porta a nuove intuizioni.
Amburgo – La materia oscura è un mistero da ricercare. La sua esistenza fu postulata per la prima volta nel 1933 dall'astronomo svizzero Fritz Zwicky. Secondo la Società Max Planck Non può essere rilevato nel campo del visibile, della radio o dei raggi X. Tuttavia, la forza di gravità ha un impatto significativo sull’universo. Nell’universo c’è cinque volte più materia oscura della materia normale.
Nonostante la loro esistenza, sappiamo poco di loro. La ricerca tenta di rivelare direttamente questa questione. Un ricercatore del Centro tedesco dell’elettrosincrotrone (DESY) ha ora fatto dei progressi in questa direzione con uno nuovo Stare produrre.
Nuova ipotesi: le particelle di materia oscura assomigliano alle onde elettromagnetiche
La materia oscura è costituita da particelle che formano i cosiddetti aloni. Lo studio attuale suggerisce che queste particelle potrebbero essere molto leggere. “Le particelle di materia molto leggere si comportano in modo simile alle classiche onde elettromagnetiche”, spiega Hyungjin Kim, autore dello studio. Inversione Scienza in diretta.
Le proprietà ondulatorie di queste particelle possono portare a cambiamenti inaspettati. Nuovi studi suggeriscono che la densità della materia oscura nella corona potrebbe cambiare spontaneamente, provocando il movimento di intere galassie.
I rilevatori di onde gravitazionali possono misurare la materia oscura?
“Immaginiamo le onde dell’oceano”, dice Kim, “vediamo continuamente cambiamenti nella superficie del mare, e cambiano in modi imprevedibili”. Questo fenomeno può applicarsi anche agli aloni, che sono composti da particelle molto leggere. Se la sua ipotesi secondo cui le particelle si comportano come onde è corretta, i ricercatori potrebbero potenzialmente rilevarle utilizzando rilevatori di onde gravitazionali. Queste onde gravitazionali fanno “ronziare” l’universo.
“Questi cambiamenti si verificano in modo casuale nel sistema solare e colpiscono i rilevatori di onde”, aggiunge Kim. Tuttavia, attraverso ulteriori ricerche, si è scoperto che la maggior parte dei rilevatori convenzionali non sarebbero in grado di rilevare i cambiamenti causati dalla materia oscura a causa della loro sensibilità limitata. Tuttavia, in futuro verranno inviati nello spazio rilevatori che, secondo Kim, potrebbero essere in grado di rilevarli, “come l'interferometro laser Space Antenna (LISA). Anche la sonda Euclid dell'Agenzia spaziale europea dovrebbe aiutare a risolvere il mistero”. Il buio per risolvere la questione. (NO)
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