Influencer – un lavoro difficile, difficilissimo, va portata a termine la creazione della prima associazione di influencer e content creator in Italia. Attualmente il primo e unico in Europa.
Dovrebbe lottare per tutele fiscali e legali per coloro che guadagnano online e gli influencer dovrebbero essere riconosciuti come dipendenti come in altri settori.
Il sindacato vuole fornire anche altri servizi come il supporto psicologico e l’aiuto nell’organizzazione del lavoro quotidiano.
Jacopo Irucci, Fondatore InfluencerDescrive diversi aspetti del lavoro: “Devi creare piani di comunicazione, comunicare con i follower, gestire le relazioni con i brand, trovare un’agenzia che ti supporti, analizzare le statistiche sui post e sui contenuti che pubblichi. È un lavoro molto… devi farlo prima.”
Il World Wide Web non è solo un brillante e veloce impero di aziende ad alto profitto, ma anche un luogo in cui i lavoratori possono proteggere i propri diritti.
Daniel è un attore che ha trasformato il suo hobby in una carriera, creando contenuti. Vuole entrare nel sindacato.
Daniel Ciniglio sul suo lavoro di creatore di contenuti: “Un lavoro su vasta scala che richiede più tempo di un normale lavoro d’ufficio. Alcuni giorni lavoro fino a notte fonda, altri giorni cerco invano di portare a termine qualcosa. È un lavoro su vasta scala che deve essere protetto come qualsiasi altro. Disponibilità.”
In definitiva, si tratta di diritti e retribuzione, secondo Jacopo Irucci: “Qualcuno può partecipare a un evento e il materiale verrà ulteriormente utilizzato, ad esempio per la pubblicità. Serve davvero il suo consenso esplicito. Ma finché non sarà considerato un vero affare, problemi legali come questo continueranno e vogliamo risolverli loro.”
Gli influencer di Internet e i creatori di contenuti creativi hanno bisogno di diritti d’autore e di remunerazione, per i quali il sindacato vuole lavorare. Se tali domande sono regolamentate, si applicano semplicemente le regole del mercato: anche coloro che generano clic guadagnano bene.
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