Con lo slancio di Parigi
“Potresti non essere sempre stato il tennista più carino”, ha detto, “ma ho fatto il mio lavoro”. Questa è la cosa più importante. Senza perdere un set, il campione 2017 Zverev ha raggiunto le semifinali, la sua terza tra i maestri della stagione su terra battuta. Ma questo non gli basta. Solo il primo titolo dell’anno darebbe a Zverev ulteriore slancio per il Paris.
Perché per farlo deve sconfiggere i grandi della sua gilda, avversari più forti degli scavatori di terra battuta Sebastian Baez e Garen o dell’agile australiano Alex de Minaur. In semifinale, come a Montecarlo (sconfitta) ea Madrid (vittoria), attende il greco Stefanos Tsitsipas. Alla gara di venerdì ha partecipato anche il numero uno mondiale rinnovabile Novak Djokovic della Serbia.
Dubbi su Nadal
Ne manca solo uno, che non perde mai quando le cose si fanno serie sulla sabbia: Rafael Nadal, dieci volte vincitore della Roma, 13 volte campione del Roland Garros, vincitore del record del Grande Slam. Non solo lo spagnolo è stato eliminato dal torneo nella tarda serata di giovedì, ma il suo infortunio al piede, che lo ha fatto inciampare in campo contro il canadese Denis Shapovalov, solleva interrogativi.
“Non sono infortunato, sono un giocatore che vive infortunato”, ha detto Nadal con aria di sfida. A volte non si accorge di nulla, ma a volte gli fa male il piede “come un matto”. Il dolore aveva spinto Nadal nella seconda metà della scorsa stagione e al suo ritorno in Australia ha quasi vinto il suo 21esimo titolo major, ma il suo piede rimane la sua area problematica.
“Non lo so”
Riuscirà a difendere il suo impero al Roland Garros contro giovani attaccanti indifferenti come Zverev e Tsitsipas o il suo straordinario connazionale Carlos Alcaraz? Riuscirà a impedire a Djokovic di raggiungerlo nella classifica del Grande Slam? “Cosa accadrà nei prossimi giorni? Non lo so”, ha detto Nadal a Roma. E tra una settimana? “Non posso proprio dirlo!”
Fonte: dpa